Fuori il male dalla Sampdoria. Le parole di Marco Giampaolo hanno riacceso un tema che sta molto a cuore di tutti i tifosi blucerchiati
Eccole qui. Puntuali, ridondanti, acute ma allo stesso tempo soavi… Le parole di Marco Giampaolo suonano e rintoccano come campane che segnano le ore. Precise, cadenziate, pungenti a tal punto da sembrare giuste anche se giuste, in questo momento delicato e difficile, forse non lo sono neppure.
A poche ore da una partita importante ma quasi proibitiva, ci attacchiamo a quella frase banale e fastidiosa che “nel calcio non si sa mai”, la concentrazione dovrebbe rimanere alta sulla squadra, sull’avversario… ma è vero che alla Samp, proprio oggi, anche se alla porta c’è il Diavolo che bussa, la primaria mancanza, latitanza e inadeguatezza sta ai vertici.
Cosa c’entra con il campo? C’entra eccome. Giampaolo può piacere o non piacere e di lui si può dire tutto e il suo contrario, ma che sia persona astuta, intelligente e che sia preciso nel mirare (sempre) il suo fucile prima di sparare il colpo, non lo si può negare.
Se il tecnico blucerchiato ha deciso di “lavare in piazza i panni sporchi”, evidentemente, c’è qualcuno, o più di qualcuno, che alle sue “richieste”, tra le mura di casa, ha girato la schiena.
Che alla Sampdoria sia tutto un caos lo possiamo immaginare senza peraltro sprecare inutilmente energia e fantasia. È vero che dobbiamo ringraziare chi fino ad oggi, in condizioni a dir poco precarie e difficoltose (giusto per non cadere nel drammatico) ha permesso a questa società di sopravvivere, ma è anche vero che, al suo interno, troppi volti portano alle “origini”. E per origini si intende, è scontato precisarlo, le origini del male. Il nostro male.
Chi è il male della Sampdoria? A chi si riferiva Marco Giampaolo?
Fuori il male dalla Sampdoria…
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Troppi di quelli che oggi devono mettere i cerotti alle ferite della Sampdoria, ieri, hanno “protetto” e difeso chi sferrava fendenti senza alcuna pietà.
Escludiamo, e non certo solo per attaccamento ai colori, Marco Lanna. Chiamato ad un compito difficile ed impegnativo, l’ex difensore è uno dei pochi, se non l’unico, che in questa società non ha mai dovuto spalleggiare, appoggiare o difendere l’ex presidente e il suo operato.
Non sprechiamo tempo a pensare in quale modo chi dovrebbe fare il bene di questo club può fare ancora il suo male. Basta tornare indietro di poco, al 5 di agosto scorso, quando in un ambiente che dovrebbe archiviare e seppellire il ricordo di Massimo Ferrero, c’è chi ha ben pensato di inquinare, un’altra volta, un po’ le acque con trovate a dir poco geniali.
Ha ragione Marco Giampaolo a tirare le orecchie a chi dovrebbe garantire serenità, almeno apparente, e invece continua a creare disagio.
Lui si limita a questo, io, nella speranza che presto il mister possa tornare a dedicarsi solo a quello che gli compete, auspico un cambiamento di rotta.
Piazza pulita e punto a capo. Questa volta si spera… definitivo!