Renzo Parodi ha commentato l’ipotesi che Ferrero possa ostacolare le trattative per la cessione della Sampdoria a Radrizzani: secondo il giornalista non accadrà
L’indiscrezione rilanciata dall’edizione genovese de La Repubblica sulle mosse di Massimo Ferrero non convince Renzo Parodi. Il quotidiano ha rilanciato la possibilità che, tramite la nomina di Fabio Toso come amministratore unico di Sport Spettacolo Holding, l’ex presidente possa mettere a rischio la trattativa per la cessione della Sampdoria alla cordata composta da Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi (Cessione Sampdoria, La Repubblica: Ferrero mette in discussione la trattativa? Gli scenari).
Su calciomercato.com Parodi smonta l’ipotesi de La Repubblica. Per il giornalista Ferrero è consapevole che far saltare il banco in questo momento sarebbe deleterio. Non solo per la Sampdoria, ma anche per lui, che rischierebbe di perdere tutto e fa sapere – inoltre – che non si opporrà all’approvazione del bilancio, previsto nell’assemblea del 16 giugno:
Sa perfettamente il Viperetta che sarebbe il classico “Muoia Sansone e tutti i Filistei” (“Mi hanno espropriato la Sampdoria”, smaniava a caldo) e di lui, Ferrero, non resterebbero neppure le briciole. Saltato il trust, perderebbe tutto, cinema, case, tutto. Così il Viperetta risolve (a parole…) l’enigma leniniano e fa sapere che non si opporrà all’ok al bilancio – essenziale per il salvataggio del club e l’iscrizione al campionato – che ha rifiutato 800mila euro (“So un signore…”. Ma da chi? Mistero. Risulta viceversa che abbia bussato a denari da Radrizzani, respinto con perdite) e che secondo lui a fare il viso dell’arme è il trustee Vidal, scontento della soluzione ottenuta col trust, ben lontana dai 30 milioni sperati.
La preoccupazione, riportata da Parodi, è la tutela – per Ferrero – tra l’ingresso in società di Radrizzani e l’omologa del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale. Al quale seguirebbe il closing:
L’unica sua (di Ferrero) preoccupazione sarebbe quella di essere tutelato durante l’interregno che correrà fra l’imminente ingresso di Radrizzani nella stanza dei bottoni blucerchiati e l’omologa della cessione da parte del tribunale, a settembre. Vidal ribatte che la questione è in mano all’avvocato Sammarco, legale di Ferrero. Il quale Sammarco non commenta perché non ha il permesso di farlo. E’ il gioco dei quattro cantoni, la commedia di Plauto, cachinni e fescennini. Lo scaricabarile eretto a sistema. Espedienti che non fanno ridere.
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C’è, poi, il punto sul futuro Cda. Dopo l’approvazione del bilancio ci sarà l’addio di Gianni Panconi e Antonio Romei e Toso – per conto di Ferrero – farà le nomine. Nel prossimo consiglio ci sarà un uomo di Radrizzani, mentre sembra da escludere la possibilità che l’Assemblea possa slittare alla seconda convocazione di lunedì 19 giugno:
Se ne andranno Panconi e Romei, le designazioni le farà Toso per conto di Ferrero e potrebbe decidere di fare pulizia generale, nominando un cda nuovo di zecca. Entrerà però un rappresentante di Radrizzani, in veste di osservatore. Immaginando l’estrema azione di guerriglia, Toso (ovvero Ferrero) potrebbe disertare la convocazione di domani e presentarsi alla seconda (il 19) o addirittura alla terza (il 20) costringendo Radrizzani e il cda ad acrobazie ad altissimo rischio per rispettare i tempi dell’iscrizione. Ma a che pro? Gli dovrà pur essere chiaro che finirebbe travolto, il Viperetta, dal fallimento del club, che si riverbererebbe a catena anche su SSH e su Holding Max, privandolo di quei pochi assets immobiliari che gli restano. Se ancora esiste una logica sulla superficie di questo pazzo mondo, è lecito prevedere che tutto filerà liscio. Ferrero si rassegnerà all’inevitabile. Non c’è trippa per i gatti, come dicono a Roma.
Le prossime tappe che riguardano la Sampdoria saranno il via libera di Banca Sistema al prestito obbligazionario di 30 milioni che consentirà di saldare i debiti. E iscriversi, così, al campionato di Serie B:
Banca Sistema sta per dare il via libera al prestito obbligazionario di 30 milioni in bond (convertibile in azioni) che permetterà di saldare le mensilità di aprile e maggio a calciatori, staff e dipendenti; onorare le scadenze fiscali. A proposito, era stato finalmente raggiunto nella notte fra martedì e mercoledì l’agognato accordo con i procuratori che fa salire al 60% di legge l’ok della categoria. A spanne complessivamente l’impegno verso tutti gli agenti creditori è di 8,5 milioni, diluiti in tre annualità.