Sampdoria, nuova indagine Ferrero e prestiti SACE: cosa rischia la società. L’analisi
Una grana che sapevamo sarebbe arrivata, prima o poi. L’indagine della Procura di Genova, nell’ambito della quale è stata perquisita la sede della Sampdoria, mette insieme due filoni che erano noti.
Il primo riguarda l’indagine Prisma delle plusvalenze gonfiate, avviato dalla procura di Torino sulla Juventus ed esteso a tutte le altre società che hanno “collaborato” a questo sistema.
Il secondo stato sviluppato dalla Procura di Paola, nell’ambito delle indagini svolte sui fallimenti delle società calabresi di Massimo Ferrero. Indagine che ha già portato al processo in corso e aveva comportato l’applicazione di diverse misure cautelari (tra cui l’arresto proprio dell’ex presidente della Sampdoria). L’accusa per Massimo Ferrero è di aver utilizzato parte del prestito garantito dallo Stato (tramite SACE) erogato alla Sampdoria per gli aiuti della crisi Covid per pagare gli accordi transattivi di due delle società calabresi dei Ferrero (Blu Cinematografica e Blu Line). Ai tempi di parlava di circa 250 mila euro.
Il punto di unione riguarda proprio i prestiti garantiti, ottenuti, secondo la Guardia di Finanza di Genova, sulla base di bilanci non veriteri (viste le plusvalenze gonfiate)
Già il 21 dicembre 2021 avevamo approfondito gli eventuali rischi di questo filone di indagine, in questo articolo (Arresto Ferrero e indagini sui prestiti Covid: cosa rischia la Sampdoria. Il punto)
Sampdoria, nuova indagine Ferrero e prestiti SACE: cosa rischia la società. L’analisi
Per quanto riguarda il primo profilo, ossia l’utilizzo dei prestiti garantiti per finalità estranee, la Cassazione ha cambiato orientamento.
Come vi avevamo detto, nel giugno 2021, con sentenza n. 22119-21, la Corte di Cassazione ha escluso che l’utilizzo dei prestiti garantiti dallo Stato tramite SACE per finalità diversa da quelle previste possa costituire il reato di malversazione ai danni dello stato (art. 316 bis codice penale). Dunque secondo la Suprema corte non ci potrebbe essere una conseguenza penale se un soggetto spendesse i prestiti garantiti da SACE per finalità diverse da quelle previste. Però ovviamente la garanzia statale salterebbe e di conseguenza la banca che ha erogato il prestito potrebbe chiederlo indietro recedendo il contratto.
Di contro, la condotta di sviamento delle somme erogate dalla finalità legale cui le stesse sono destinate, ove non accompagnata dall’inadempimento dell’obbligo di restituzione delle somme erogate, non può comportare l’attivazione della garanzia pubblica.
Tale “distrazione” delle somme dalla finalità di interesse generale per cui sono state erogate è destinata, tuttavia, a rilevare nell’ambito del rapporto principale di mutuo.
Dunque, se venisse accertato che i prestiti SACE sono stati distratte dalla Sampdoria per chiudere le transazioni con i curatori fallimentari delle società calabresi del Viperetta “Blu Line” e “Blu Cinematografica” il rischio potrebbe essere quello di vedersi revocata la garanzia statale. E il conseguente finanziamento che dovrebbe essere restituito a stretto giro.
Uno degli istituti che ha erogato i prestiti garantiti è Banca Sistema, il cui CEO Gianluca Garbi ha avuto un ruolo chiave nelle trattative che hanno portato Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi in sella alla Sampdoria. A discapito dell’offerta di Alessandro Barnaba e di Merlyn Partners. E difficilmente vorrà mettere in difficoltà il club blucerchiato che sta a fatica tentando di risalire la china.
Sampdoria, nuova indagine Ferrero: il nuovo orientamento della Cassazione non lascia scampo
Con diverse sentenze, da ultimo la numero 28416/2022, la Sesta sezione della Cassazione Penale ha cambiato rotta, ritenendo invece configurabile il reato di cui all’art. 316 bis del codice penale.
E’ vero che l’erogazione del prestito non è avvenuta dallo Stato ma da un soggetto privato (la banca). Ma la garanzia statale ha fatto si che quel prestito venisse concesso a particolari condizioni di vantaggio. Senza garanzia, il prestito non sarebbe stato concesso o sarebbe stato concesso a condizioni molto più onerose.
La garanzia concessa dallo Stato tramite SACE o altri organismi analoghi, è configurata come una vera e propria EROGAZIONE, una vera e propria forma di AIUTO PUBBLICO nella forma di agevolazione di accesso al credito.
Per questo motivo sarebbe configurabile anche il reato di truffa ex art. 640 bis (ossia per aver ottenuto la garanzia statale utilizzando bilanci gonfiati dalle plusvalenze fittizie).
Cosa rischia la Sampdoria
Come società il club blucerchiato potrebbe essere tirato in ballo ex legge 231/2001 (responsabilità amministrativa delle società) e in ambito di giustizia sportiva per responsabilità oggettiva.
La malversazione, ove fosse applicabile, sarebbe si un reato presupposto per l’applicazione della legge 231/2001, ma dovrebbe essere commessa a favore della Sampdoria. E sarebbe complesso dimostrarlo in questo caso. In ogni caso al club blucerchiato resterebbe in mano la carta dell'”esimente”. Dimostrando che il proprio sistema di controllo interno è efficace ma è stato aggirato dagli autori del reato.
Diversa è la questione della truffa, che, se fosse accertata, ovviamente ha avuto come beneficiaria anche la Sampdoria. Che quindi potrebbe trovarsi a pagare una sanzione pecuniaria importante…
Quanto alla responsabilità oggettiva, sancita dall’art. 6 commi 1 e 2 del codice di giustizia sportiva della FIGC, la Sampdoria risponde disciplinarmente dell’operato di chi la rappresenta, dei suoi dirigenti e tesserati, e anche dei suoi soci e non soci “cui è riconducibile, direttamente o indirettamente, il controllo delle società”, nonché “alle persone comunque addette a servizi delle società stesse e a coloro che svolgono qualsiasi attività all’interno o nell’interesse di una società o comunque rilevanti per l’ordinamento federale”.