La stagione della Sampdoria è un incubo. Un incubo che sembra finire mai per noi. Tocca a Matteo Manfredi risolvere i problemi…
Il punto più basso della nostra storia, della Sampdoria. Ecco come lo definisco. Forse perché come tanti ero certa che sarebbe finito un incubo e iniziata una nuova era, fatta sì di sacrifici, ne eravamo tutti consapevoli, ma con delle aspettative di rinascita che vedevo davvero concrete.
E invece l’incubo sembra non finire mai. Il campo non è di aiuto e, per la prima volta, non riesco a prendermela con i calciatori. Le condizioni che tutti conosciamo mi impediscono categoricamente di attribuire colpe a una squadra che, nonostante le difficoltà, si capisce cerchi sempre di fare il meglio. I limiti di alcuni sono evidenti ma la condizione fisica e gli infortuni sono colpe che i calciatori, per una volta, hanno subìto e non creato.
La cosa che invece mi preoccupa e fa anche arrabbiare è la situazione societaria. Una proprietà assente, inerme e silente. Non mi diverto a calcare la mano sulle mancanze dei dirigenti blucerchiati ed è anche avvilente dover continuare a puntualizzare sempre gli stessi punti… ma lo fanno in pochi e per me diventa quasi un dovere. Lunedì sera lo spettacolo regalato ai tifosi è stato al limite della decenza.
È stata una serata difficile perché assistere sotto il diluvio all’ennesima disfatta credo sia una pena che questa tifoseria non avrebbe meritato. Secondo me non è accettabile che in un momento cosi complicato la società continui a non pensare di avvicinare un microfono per provare, almeno metaforicamente, a fare quadrato e tendere una mano alla sua gente.
Sampdoria, cosi non va Manfredi. Bisogna trovare una soluzione…
Sampdoria, l’incubo non sembra finire mai. Manfredi svegliaci, per favore!
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A parlare è sempre e solo Andrea Pirlo che pur non esente da colpe è costretto ad essere sempre il solo e unico a metterci la faccia. Dalla società il solito e imbarazzante silenzio. Ero abituata dopo ogni partita ad ascoltare i commenti e le spiegazioni di dirigenti pronti a fare il punto della situazione.
E invece nulla. La Sampdoria si trova oggi ad un passo dal baratro, in una posizione di classifica che mette i brividi e la cosa più preoccupante resta l’alone di mistero che aleggia su questa bellissima bandiera. Dopo settimane dall’addio forzato di Marco Lanna la carica di presidente resta tutt’ora scoperta… giusto per rendere alla perfezione l’idea di vuoto che si è creato mese dopo mese.
Nessun miglioramento. La Samp è in balìa del proprio destino e le sensazioni che si percepiscono non sono certo confortanti.
Gli errori li commette solo chi lavora ma perseverare negli atteggiamenti sbagliati non dimostra una volontà vera di lasciarsi alle spalle il peggio e lavorare per il futuro con ottimismo.
Per quanto tempo i sampdoriani sopporteranno tutto questo pensando allo scampato pericolo del fallimento? Io credo che la pazienza non sia infinita ed è pericolosissimo approfittare dell’amore altrui per nascondersi dietro ai mille passi falsi portati avanti anche con un pizzico di arroganza.