Per la Sampdoria è arrivato il momento del pagellone di fine anno di Massimiliano Lussana: voti alti ma anche qualche zero…
Ed eccoci arrivati, come sempre, al pagellone di fine anno, ultima Puntina blucerchiata della stagione della Sampdoria.
Come sempre, le regole di ingaggio sono le solite: per essere citati occorre essere andati in distinta almeno una volta fra le 38 partite di campionato e le tre di Coppa Italia (Alessandria, Torino, Juventus). I voti vanno dallo zero al dieci ed alcuni sono volutamente eccessivi o romanzati, per raccontare più delle singole prestazioni in campo.
Persino il numero dei citati – 46 giocatori, tre allenatori, due presidenti – racconta una stagione molto tormentata. Eccola in 51 nomi.
Emil Audero – Il rigore parato a Criscito sotto la Nord gli vale la sufficienza e i manifesti. Voto 6.
Wladimiro Falcone – Straordinaria scoperta, è un patrimonio della società e va salvaguardato. O titolare o venduto a ottime cifre. Non può essere un secondo. Voto 9.
Nicola Ravaglia – Il suo ingresso con la Fiorentina, con una grande parata, poi resa inutile dal rigore, è una gioia, per un ragazzo che tutti raccontano come uomo spogliatoio e a cui Ranieri lo scorso anno non ha regalato nemmeno un minuto. Pochi minuti che raccontano una splendida storia umana. Voto 8.
Ivan Saio – E’ il portiere della Primavera. Va in panchina in campionato con Cagliari, Torino e Spezia e in Coppa con la Juventus. Senza voto.
Omar Colley – Alcune volte sembra Coulibaly, altre volte sembra Magnani. Comunque prevalgono le prime. Voto 7.
Bartosz Bereszynski – Stagione più che positiva sulla sua fascia. Voto 7.
Alex Ferrari – Fosse anche sano sarebbe quasi perfetto. Voto 7.
Nicola Murru – Quando segna contro il Verona sembra un altro giocatore, poi torna Murru. Voto 4,5.
Tommaso Augello – A un certo punto sembra il sosia sbagliato dell’Augello dell’anno scorso, poi torna Augello. Voto 6,5.
Andrea Conti – Arriva e sembra destinato a non giocare mai per le precarie condizioni fisiche e l’incompatibilità con Giampaolo, poi gioca e anche bene e poi torna a non giocare per le precarie condizioni fisiche e l’incompatibilità con Giampaolo. Voto 6.
Giangiacomo Magnani – Tre presenze in campionato e una in Coppa Italia. Tutte pessime. Voto 2.
Maya Yoshida – Mi spiace perchè è uno dei giocatori più simpatici della Sampdoria. Ma lo Yoshida di quest’anno è da dimenticare. Però io credo al recupero, cianin cianin. Voto 4.
Julian Chabot – Ogni tanto qualcuno lo invocava: “Se ci fosse Chabot…”. Poi l’hanno visto giocare giocare e non l’hanno più invocato. Voto 4.
Fabio Depaoli – Ogni tanto lo si ritrova qui. Poi, fortunatamente, riparte. Voto 5.
Radu Dragusin – Parte benissimo e le prime partite che gioca sono da 8. Le altre da dimenticare. Voto 5,5.
Jeison Murillo – Prima di andare al Celta Vigo riesce a giocare contro l’Alessandria in Coppa Italia. Il voto è per l’ingaggio spuntato da quando è arrivato a Genova. Un genio. Voto 10.
Lorenzo Tonelli – Ci si accorge che c’era quando va via. Voto 6,5.
Luigi Aquino – Difensore centrale che va in panchina contro la Juventus in Coppa Italia. Senza voto.
Francesco Migliardi – Terzino sinistro che ha una storia bellissima e va in panchina con l’Atalanta il pomeriggio della morte della nonna di Augello. Il settore comunicazione della Sampdoria gli dedica un video splendido che parte dai giardini di via Fabrizi dove giocava da bambino. Senza voto.
Giovanni Bonfanti – Difensore centrale della Primavera, va in panchina al Meazza contro il Milan campione d’Italia. Senza voto.
Marco Somma – Terzino destro della splendida squadra di Tufano, va in panchina tre volte contro Bologna, Fiorentina e Inter. Senza voto.
Sampdoria, Il pagellone di fine anno di Massimiliano Lussana
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Morten Thorsby – Con Ranieri era decisivo, quest’anno, soprattutto le prime partite di Giampaolo, molto meno. A fine stagione torna lui, ma il voto risente sempre della sua maglia sempre sudata. E del suo valore umano. Voto 7.
Stefano Sensi – La prima partita è da nove, poi ne fa qualcuna da 6 e parecchie da 5. Io gli darei dieci per il piede. Ma la media di tutto questo fa Voto 6.
Tomas Rincon – Ci mette sempre la garra. Voto 6.
Abdelhamid Sabiri – Ho la fortuna di vedere spesso la serie B e quindi sapevo di chi parlavamo, tanto che la Puntina spiegò subito che era il migliore acquisto di gennaio. Ma così non me lo aspettavo nemmeno io. Voto 9,5.
Ronaldo Vieira – E’ quel giocatore lì, che non prenderà mai più di 6. Voto 6.
Kristoffer Askildsen – Con D’Aversa si guadagna parecchio spazio, poi sparisce. Non entusiasma, ma va rivisto. Voto 6.
Simone Trimboli – Quattro presenze, sempre dimostrando personalità. Il futuro è suo. Voto 7.
Adrien Silva – Molto discontinuo, firma anche qualche prestazione buona. Ma l’errore di Torino può costare la stagione. Voto 5,5.
Valerio Verre – E’ un mio pallino e quindi gli do sempre mezzo voto in più, nonostante questo stavolta è difficile andare oltre il mio voto. Voto 6.
Riccardo Ciervo – D’Aversa ci crede e gli dà spazio, lui ricambia, ma fa sempre 30, mai 31. Voto 6.
Mohamed Iattharen – Doveva essere un fenomeno, va solo una volta in panchina, alla prima di campionato con l’Inter. Poi va via gettando veleno sulla Sampdoria. Voto 0.
Gerard Yepes Laut – In panchina con e in Coppa Italia contro Torino e Juventus. Tredici volte in panchina in campionato, quattro presenze con Roma, Cagliari, Napoli e Inter. Una manciata di minuti ma con grande personalità. Voto 7.
Albin Ekdal – Quando non c’è si sente moltissimo. Parte male, ma anche mezzo Ekdal vale il doppio di altri. Voto 7.
Jakub Jankto – Una partita di Coppa Italia contro l’Alessandria, poi parte per il Getafe. Senza voto.
Antonio Candreva – La prima parte di campionato è da 10, poi Giampaolo pensa bene di snaturarlo ed è da 3, quindi torna a casa sua e gioca da 7. Il voto è la media di tutto questo. Voto 8,5.
Gianluca Caprari – Quest’anno con la Sampdoria gioca solo in Coppa Italia contro l’Alessandria. Poi è il miglior giocatore della serie A 2021-2022. Voto 10.
Vladyslav Supriaha – Venti minuti col Sassuolo, poi Giampaolo lo toglie per la disperazione. Voto 2.
Francesco Caputo – Non fa mai impazzire, ma fa sempre i suoi gol. Voto 7,5.
Manolo Gabbiadini – Si infortuna nel momento in cui era perfetto. Voto 9.
Ernesto Torregrossa – Ogni volta che leggo quanto è costato e gli elogi che gli fecero dopo il primo e unico gol in blucerchiato mi viene il mal di pancia. Voto 3.
Fabio Quagliarella – La sua stagione sarebbe da 4, ma alcune giocate sono da sogno. Voto 6.
Mikkel Damsgaard – Si infortuna dopo un mondiale sontuoso, lo rivedremo bene il prossimo anno. Senza voto.
Sebastien Giovinco – La cicala atomica. Voto 3.
Lorenzo Di Stefano – Goleador della Primavera, in panchina con Roma e Inter. Senza voto.
Daniele Montevago – Anche lui punta della Primavera va in panchina con Empoli e Udinese. Senza voto.
Roberto D’Aversa – Decisivo quando tutto può crollare. Voto 6.
Marco Giampaolo – Quando si degiampaolizza, è perfetto. Voto 6.
Felice Tufano – Non per la partita di Coppa a Torino, ma per la grande Primavera, nuovamente. Voto 7.
Massimo Ferrero – Finora era stato meglio di come veniva descritto, quest’anno è peggio. Voto 0.
Marco Lanna – Ridà l’identità alla Sampdoria. Voto 10.