La Sampdoria a Verona ha perso un altro scontro diretto. Un gara sbagliata anche da Giampaolo che sbaglia anche l’analisi della partita…
La sconfitta della Sampdoria a Verona se possibile è ancora più preoccupante di quella a Salerno.
Anzitutto perché è arrivata una settimana più tardi ed è il secondo campanello d’allarme consecutivo in uno scontro diretto.
La delusione però è maggiore perché i blucerchiati stavolta – dopo aver completamente fallito la prova in Campania – avevano dato l’impressione almeno nei primi 40 minuti del primo tempo di poter portare a casa un risultato positivo.
Poi però la luce si è spenta all’improvviso. Un black out assoluto proprio dopo quel goal di Caputo che avrebbe potuto e dovuto aprire una storia diversa. Ho ascoltato l’analisi del tecnico Marco Giampaolo nel post partita e non la condivido pienamente.
È vero, il mister ha ragione a dire che la sconfitta del Bentegodi non è la stessa dell’Arechi. Però poi dice anche che la Sampdoria ha giocato “sino alla fine” e questo non mi trova molto d’accordo.
A dirla tutta nel finale la Samp ha avuto l’occasione del pari con lo stesso Caputo ma solo dopo aver annaspato per l’intero secondo tempo, ringraziando i numerosi interventi di Audero (peraltro dietro la lavagna sul secondo goal) che avevano evitato la goleada degli scaligeri.
La Samp insomma ha giocato un buon primo tempo almeno nei primi 40 minuti, sino a trovare la rete del vantaggio, ma poi una volta subito l’1-2 del Verona poco prima dell’intervallo non è più riuscita a rialzare la testa.
Una sbandata di pochi minuti? No, una sbandata per almeno metà partita. Perché se può anche capitare di prendere due schiaffi in pochi minuti è di sicuro una colpa più grave non riuscire a ripetere i livelli di gioco espressi nel primo tempo anche nel secondo, al di là dello svantaggio.
Sampdoria, il cambio modulo di Giampaolo non ha cambiato la partita di Verona…
Perché la Sampdoria nella ripresa a Verona non è riuscita a ripetere lo spartito del primo tempo, con Giampaolo che aveva rispolverato il 4-3-1-2 provando a rendere un po’ più pericolosa la squadra? Perché la squadra nel secondo tempo si è persa per strada? L’involuzione dopo l’intervallo è stata pazzesca e – almeno per il sottoscritto – abbastanza inspiegabile.
Un centrocampo di buone qualità tecniche all’improvviso si è trasformato in una truppa di frombolieri anarchici, tutti convinti di poter risolvere la partita con una giocata e però mai decisivi: impalpabile Sabiri, mai incisivo Verre, inconcludente Djuricic.
Giocatori coi piedi buoni che potrebbero e dovrebbero fare la differenza ma che stavolta proprio non mi sono piaciuti. Più in generale la squadra nel secondo tempo mi è parsa totalmente in balia di un Verona che oltre tutto – almeno nei primi 40 minuti – aveva palesato molti limiti e che all’improvviso ha saputo recuperare vigore anche grazie ai regali dei blucerchiati.
Una Samp che ci ha capito poco in fase difensiva (Colley è rimasto fermo alla grande prova contro la Juve, Ferrari ha faticato molto, Bereszynski e Augello idem) e anche in fase offensiva. Tutto un altro copione rispetto a quanto visto nei primi 40 minuti.
Ecco perché ritengo che questa sconfitta sia più grave: perché la Sampdoria stavolta ha dimostrato di poter star dentro la battaglia ma lo ha fatto solo a metà.
La partita della Sampdoria di Giampaolo è durata un tempo…
E invece le partite durano quasi 100 minuti. Se Marco Giampaolo – allenatore che ho sempre stimato e a cui riconosco sempre grande onestà intellettuale – con le sue dichiarazioni di domenica ha voluto tra virgolette difendere il gruppo in una fase delicata di stagione, allora mi sta bene.
Però insomma al di là delle dichiarazioni ufficiali sarebbe meglio capire cosa è successo davvero tra il primo e il secondo tempo e come rimediare nelle successive partite. Io credo che per l’ennesima volta questa squadra (fa parte del suo dna storico anche degli ultimi anni) abbia peccato di personalità.
Non è comprensibile diversamente alternare partite convincenti in casa magari anche con squadre di rango a prove incolori lontano da Marassi. Oltre tutto quello di Verona non è mai stato un ambiente ostile per la Sampdoria, anzi.
La cessione della Sampdoria non può essere un alibi per la squadra di Giampaolo…
Sampdoria, Giampaolo ha sbagliato anche l’analisi della partita…
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Al Bentegodi domenica c’erano 2000 tifosi blucerchiati, com’è noti legati da uno storico gemellaggio coi veneti. Insomma c’erano tutti i presupposti anche a livello ambientale per conquistare il primo risultato utile in trasferta.
E invece siamo qui a raccontare una battuta d’arresto preoccupante. Tutto questo al netto delle incertezze societarie che non possono e non devono rappresentare un alibi per nessuno.
Né per l’allenatore né per i giocatori. Se gli stipendi come mi risulta vengono pagati regolarmente, tutti devono pensare solo a dare il loro meglio in campo. La squadra non è sicuramente una delle più forti degli ultimi anni ma ha tutte le qualità per poter conquistare la salvezza.
Sampdoria-Milan l’occasione giusta per Giampaolo?
Una squadra che ha tutte le qualità – per capirci – per giocarsela alla pari soprattutto con le dirette concorrenti come Salernitana e Verona. E invece i primi due scontri diretti hanno portato 0 punti alla Samp e 6 punti agli altri: un errore da non ripetere, se ci si vuole salvare.
Ora sabato c’è un’altra partita difficile e quasi proibitiva a Marassi contro un Milan lanciatissimo dopo la vittoria nel derby, poi la settimana successiva ci sarà un altro scontro salvezza alla Spezia.
Questa Sampdoria – anche coi suoi limiti – deve imparare a trarre insegnamento dai propri errori. Il discorso vale per i giocatori e naturalmente vale anche per Giampaolo. Il tempo non manca, bisogna sforzarsi comunque di essere ottimisti. Ma certo la musica deve cambiare in fretta.