Stando alle parole di Ferrero, nel 2019 la trattativa per la cessione della Sampdoria al gruppo Vialli fallì dopo il suo ok: colpa del ritardo di Garrone…
La Sampdoria è in crisi e per salvarla serve un investitore. Qualcuno che metta entro fine maggio i 35 milioni necessari per iscriversi al prossimo campionato di Serie B onorando tutti i debiti. Nell’era di Massimo Ferrero c’è stato un momento, nel 2019, in cui la società è stata a un passo dalla cessione.
Nel 2019 la trattativa con il gruppo portato da Gianluca Vialli è sfumata sul più bello. A La Gazzetta dello Sport, Ferrero racconta i retroscena. La cessione era fatta per 88 milioni, di cui 60 necessari ai concordati. Serviva, però, una garanzia da 25 milioni da Edoardo Garrone:
Parlo in base a documenti, email, messaggi che posso mostrare. Avevo chiuso la trattativa con Vialli con tanto di mia firma per 88 milioni, 60 dei quali servivano per pagare i concordati. Era necessaria una garanzia di Garrone di 25 milioni al nuovo gruppo qualora la squadra fosse finita in B e si fosse deprezzata la rosa. Bastava un minuto per darla, l’affare era chiuso, ma Garrone ha risposto sì dopo 45 giorni.
Cessione Sampdoria, Ferrero: Vialli? Colpa di Garrone…
Sampdoria, Ferrero: la cessione al gruppo Vialli era fatta, ma Garrone…
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Nella lunga attesa per il sì di Garrone, la squadra, allora allenata da Eusebio Di Francesco, iniziò la crisi che la portò ad avere appena tre punti dopo sette partite. L’offerta, quindi, scese drasticamente a causa della paura della Serie B:
Nel frattempo abbiamo perso 6-7 partite, Di Francesco è stato esonerato, la squadra era in crisi: a quel punto l’offerta è scesa a 40-45 milioni e non era più congrua.
La trattativa, afferma ancora Ferrero, è saltata per colpa di Garrone. Il viperetta, inoltre, avrebbe anche offerto la presidenza del club a Gianluca Vialli, che era – però – già in parola con la Nazionale di Roberto Mancini:
Con Vialli però sono rimasto in ottimi rapporti tanto da avergli offerto la presidenza della Samp: mi ha ringraziato, ma si era già impegnato con la Nazionale. La trattativa non l’ho fatta saltare io, ma Garrone con il suo ritardo.