Revocato il visto a Novak Djokovic, che ora rischia l’espulsione dall’Australia e di non partecipale agli Australian Open. Cosa succede ora?
Nuovo capitolo della saga Novak Dkokovic. Il ministro australiano ha revocato (di nuovo) il visto al tennista serbo, che da giorni ormai si trova in Australia per provare a partecipare agli Open che si tengono nel continente. Ma le regole australiane sono ferree: senza vaccino non si entra.
E il campione serbo non è vaccinato. Le bugie, poi, a proposito del suo contagio con il Covid-19 (ha partecipato tra l’altro a un evento nel periodo in cui dichiara di essere stato positivo), il documento di viaggio con informazioni scorrette (di cui poi si scusato su Instagram, puntando il dito però contro il suo staff), la decisione del giudice Kerry di lasciarlo “libero” di allenarsi, dandogli di fatto il via libera di prendere parte agli Australian Open e ora la nuova decisione del ministro dell’Immigrazione Alex Hawke di annullargli il visto stanno rendendo questa storia davvero surreale.
Ecco le motivazioni del ministro:
Ho esercitato il mio potere ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione per annullare il visto detenuto dal sig. Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine sulla base del fatto che ciò era nell’interesse pubblico. Questa decisione ha fatto seguito alle ordinanze del Circuito Federale e del Tribunale della Famiglia del 10 gennaio 2022, che annullavano una precedente decisione di annullamento per motivi di equità procedurale. Nel prendere questa decisione, ho considerato attentamente le informazioni fornitemi dal Dipartimento degli affari interni, dall’Australian Border Force e dal signor Djokovic. Il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid-19
Djokovic che cosa rischia ora?
Novak Djokovic, la saga continua: visto revocato. Cosa succede ora?
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Ovviamente gli avvocati del tennista si sono immediatamente attivati per fare ricorso contro la decisione ministeriale australiana presso il circuito federale e il tribunale della famiglia, come avevano già fatto dopo il primo annullamento del visto di Nole.
Il giudice Anthony Kelly, che aveva bloccato il primo tentativo di espulsione del tennista, ha rimandato il caso a un nuovo tribunale e un nuovo giudice. Nel frattempo Novak sarà in stato di detenzione: il provvedimento scatterà sabato 15 gennaio, dopo che il campione serbo sarà sentito dalla polizia di frontiera. I legali delle parti hanno optato per un luogo di detenzione sconosciuto per evitare il “circo mediatico”.