La moviola del Club non ha dubbi, anche senza Var: senza la tecnologia la direzione del signor Pasqua sarebbe stata disastrosa, come quella della Sampdoria contro il Milan
SAMPDORIA – Milan (Mercoledì 29/07/2020 – 37ª giornata Serie A 19/20)
Arbitro : PASQUA Fabrizio (Tivoli)
Assistenti : MONDIN (Treviso) – DE MEO (Foggia)
Quarto : MANGANIELLO (Pinerolo)
VAR/AVAR : MASSA (Imperia) – LO CICERO (Brescia)
Prestazione, quella del trentasettenne arbitro di Tivoli, macchiata dall’episodio sul finale di primo tempo, in occasione dello scontro a gioco fermo Rebic/Ramirez, non rilevato e su cui il VAR Massa sorvola. Per il resto, partita sostanzialmente corretta (2 soli gli ammoniti, uno per parte) di conduzione alla portata di arbitro oramai esperto per la categoria. VOTO 5 (in concorso di colpa con il VAR Massa)
Primo tempo
La partita si apre con il vantaggio dopo 4’ del Milan con Zlatan Ibrahimovic; dieci minuti più tardi (14’) intervento falloso di Rebic ai danni di Depaoli all’altezza della corsia di siesta. Arriva il fischio di Pasqua che assegna un calcio di punizione in favore della Sampdoria. Quattro minuti più tardi (18’) ancora Ibrahimovic: lancio profondo dalle retrovie alla ricerca dello svedese che, però, viene colto in posizione di off-side dall’assistente Mondin.
Poco prima del cooling-break (26’) Depaoli riceve sulla corsia di destra e prova ad orchestrare una trama offensiva; c’è però il fischio di Pasqua che punisce un fuorigioco di rientro dell’esterno della Samp (su segnalazione dell’altro assistente Lo Cicero).
Sul finale del primo tempo si “accende” (dal punto di vista arbitrale) il match: minuto 37, intervento di mano di Bereszynski che interrompe un passaggio di Ibrahimovic all’altezza del vertice sinistro dell’area di rigore con calcio di punizione in favore del Milan e giallo per il difensore della Samp.
Nei minuti di recupero, l’episodio “chiave”: Battibecco Ramirez-Rebic con il giocatore croato del Milan che va a muso duro contro il trequartista della Sampdoria che, colpito al volto, rimane a terra dolorante. L’arbitro Pasqua giudica da ammonizione la gomitata nel corso dell’azione senza entrare nel merito dello screzio intercorso tra i due giocatori; è in particolar modo errata la scelta del VAR che avalla la scelta dal campo e non invita il direttore di gara a rivedere le immagini al VAR confermando quindi il solo provvedimento di ammonizione.
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Secondo tempo
La ripresa si apre con la sostituzione, fra gli altri, di Gaston Ramirez (per evitare strascichi a seguito di quanto accaduto in chiusura di primo tempo con Rebic). Dopo 6 minuti dall’avvio, intervento falloso di Gabbia ai danni di Quagliarella all’altezza del limite dell’area di rigore. Pasqua assegna un calcio di punizione per la Sampdoria (doppia occasione per i blucerchiati con Quagliarella che calcia direttamente in porta, Donnarumma respinge non benissimo ma Colley da pochi passi spedisce alto di testa).
Due minuti più tardi, raddoppia il Milan (nuovamente con lo zampino del VAR) : sponda di testa di Ibrahimovic per Calhanoglu che insacca. Pasqua annulla per un intervento scorretto del numero 10 ai danni di Vieira; dopo aver rivisto l’episodio sulla segnalazione del VAR, Pasqua assegna la rete al Milan (non ravvisando il contatto di Calhanoglu/Vieira).
La Samp accusa il colpo e, 3 minuti più tardi, subisce anche il terzo goal dei rossoneri nuovamente a firma Ibrahimovic. Dopo il cooling-break, prova a ridurre il passivo la formazione di casa: al 77’ la Samp conquista un calcio d’angolo da cui si genera lo scontro Bertolacci / Kjaer all’interno dell’area di rigore rossonera; situazione non rilevata dal direttore di gara, richiamato però al video dal VAR, constatando quindi l’irregolarità del difensore ed assegnando il penalty per i blucerchiati.
La battuta è un disastro “a due” con Maroni prima e Leris poi che riescono a mantenere inviolata la porta di Donnarumma.
Riuscirà comunque a ridurre il passivo la formazione di mister Ranieri ad un minuto dal novantesimo con il primo goal in serie A di Askildsen (primo “duemila” a segnare per i blucerchiati); timido fuoco di paglia prima di subire, nel recupero, il definitivo poker dei rossoneri.