Una volta c’era Paolo Mantovani, oggi c’è ancora Giampaolo Pozzo. C’è lui e sui figlio. Lui che ha compiuto 80 anni e che ricorda tutto della sua Udinese. Dal suo arrivo nel 1986 ai successi. Perché di questo si deve parlare. “Sono 26 anni consecutivi che siamo in A e abbiamo partecipato 14 volte alle coppe europee, 3 volte in Champions”. Anche queste sono vittorie. Di quelle che contano. Un altro piccolo recordo di oggi? Eccolo: “L’Udinese è la squadra che dà più giocatori alla nazionale argentina, quattro: Molina, De Paul, Pereyra e Musso“.
Un presidente forte e ricco. Basta chiedergli del futuro di De Paul per capire: “Noi non abbiamo necessità di vendere. Deciderà lui. Ma se volesse restare sono pronto a rivedere il suo contratto”. Pozzo spera possa ripetersi un nuovo caso Antonio Di Natale, un giocatore unico, in tutto per Udine e i suoi tifosi.
Domanda del Corriere della Sera. “Perché da trent’anni anticipate tutti sul mercato? I primi ad avere una videoteca di partite da tutto il mondo. Vi hanno seguito in tanti, sono cambiati i tempi, ma il metodo Udinese è rimasto all’avanguardia”.
Quello è merito di mio figlio Gino e del suo staff. Io mi occupo di mantenere i conti in equilibrio. Posso dirle che abbiamo cinque scout in Italia e cinque nel mondo. Ormai si gira poco, c’è un sito splendido che dà le partite di cinquanta stati, in continuazione. Non solo a noi, sono abbonati tutti i club, anche all’estero. Ma fa di più, sintetizza. Mettiamo che lei cerchi una mezzala mancina sotto i 24 anni di un metro e novanta. Inserisce i dati e il computer sceglie nel mondo i nomi che rispondono al bisogno e mostra tutte le partite che li riguardano. Questa è la prima fase dura, ore e ore davanti alla tv. Poi si affina il concetto andando a vedere il giocatore sul campo, dopo conoscendolo personalmente, capendo chi è, cercando di inquadrarlo nel nostro ambiente. Ci vuole un sacco di tempo, ma i miei mi dicono che è quasi impossibile sbagliare…
Il nuovo stadio dell’Udinese? Grazie al Credito Sportivo…
Giampaolo Pozzo compie 80 anni e svela il segreto della sua Udinese
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Giampaolo Pozzo non nasconde di non aver mai giocato a calcio ma di essere sempre stato Sono un tifoso dell’Udinese. Un tifoso che ha voluto fortemente un salotto nuovo per i propri supporter.
Non abbiamo cercato l’affare, abbiamo cercato di dare alla gente la possibilità di vedere la partita in modo decente. Prima, con la pista, la distanza minima tra uno spettatore e il campo era di trenta metri. Poi c’era l’esigenza di dare una copertura. Questa è una città piovosa, l’aria è spesso fredda e umida. Dovevamo rendere tutto più fruibile
Detto fatto anche se non è stato certamente un affare.
Non l’abbiamo nemmeno cercato. Sarebbero stati troppo alti i costi. Abbiamo pensato di rendere le cose semplici. Abbiamo chiesto un mutuo al Credito sportivo, la proprietà resta del Comune. A noi basta pareggiare nel tempo le spese avute. Ora tutto quello che riguarda l’Udinese è dentro lo stadio. Ma è stato tutto fatto a costi possibili. Sento di progetti a Verona tra società e comune per uno stadio da 150 milioni, ma non vedo mai nessuno tirar fuori i soldi. È così dappertutto. Oggi non c’è nessuna base economica, politica, per poter pensare di costruire davvero uno stadio di proprietà. Troppo alto il costo e troppa la burocrazia. Meglio andare per gradi, fare subito bene quello che si può. Anche a Udine siamo stati bloccati. Non abbiamo ancora potuto completare l’opera…