La parabola parigina di Mauro Icardi sta subendo un forte declino: tra l’infortunio e l’esplosione di Kean, l’argentino è in piena involuzione. E il rapporto con Tuchel è ai minimi
Mauro Icardi sta vivendo il secondo peggior periodo della sua carriera. Dopo aver lasciato l’Inter e la fascia da capitano, l’approdo al PSG sembrava aprire le porte a una rinascita. Dopo una buona metà di primo anno, però, l’argentino sta vivendo un’involuzione preoccupante.
Quest’anno, complice anche l’infortunio, ha giocato solo quattro partite, segnando appena due reti. Con l’allenatore Tuchel non corre buon sangue e l’arrivo di Kean, unito ai soliti problemi al ginocchio, che lo tengono fuori da ottobre, stanno guastando il suo soggiorno parigino. Questa volta le colpe non sono tutte sue – lo ha voluto Leonardo, che con Tuchel non ha un bel rapporto – ma a pagare è lui.
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E dire che lo scorso anno aveva iniziato bene con 14 goal in 17 partite. Poi da gennaio è arrivato il calo, con appena tre goal in nove partite di Ligue 1. La rottura, però, è sembrata ancora più netta nella scorsa Champions League. Tuchel, dopo aver trovato la vittoria con l’Atalanta senza di lui in campo, non lo ha schierato né in semifinale, né in finale, quando per l’assalto finale ha preferito Choupo-Moting.
Il definitivo ingresso in squadra di Moise Kean, cinque goal in sette partite, lo ha messo ancora di più in ombra. L’attaccante, triste e infortunato, aspetta di guarire e, magari, un cambio di panchina, con quel Max Allegri che lo avrebbe voluto diverse volte alla Juventus. Leonardo, intanto, lo difende: “Erano tutti d’accordo sul comprarlo: ha già dimostrato la sua importanza, è stato decisivo in Champions, capita di non essere in forma”.