Le frasi di Spadafora e Speranza mettono a rischio, nuovamente, la ripresa della Serie A a ridosso dell’incontro tra Figc e politica
A ridosso dell’incontro tra il mondo del calcio e il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, inizia a vacillare la possibilità di ricominciare il campionato. Dalla politica, infatti, sono arrivate dichiarazioni di chiusura verso l’opzione di una ripresa della Serie A. A cominciare dal ministro Speranza, che ha dichiarato: “Con 400 morti al giorno il calcio è l’ultimo problema”. Proseguendo poi con lo stesso Spadafora, che ha gelato gli entusiasmi: “Al momento non do per certa né la ripresa degli allenamenti né del campionato”.
“Non è automatico che la ripresa delle attività significhi il ritorno delle partite”. La frenata di Spadafora riguarda anche le partite, anche perché il protocollo della Figc si rivolge solo agli allenamenti.
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Il governo, infatti, pare orientato a consentire solo gli allenamenti individuali, ma non quelli di squadra. I giocatori potrebbero scendere in campo solo in coppia e senza usare il pallone, che potrebbe essere veicolo di contagio a causa dei colpi di testa. Si potrebbe, infatti, rischiare che goccioline di Covid-19 rimangano sulla superficie della sfera. Anche se questa opzione non è presente nel protocollo della Figc.
Con le frenate dei ministri Speranza e Spadafora e la possibile assenza del pallone per più della settimana indicata dal protocollo, i calendari potrebbero subire uno slittamento. Il 31 maggio potrebbe non essere più la data della ripartenza.