Sul tavolo dei club di Serie A è arrivata la proposta del Pd per ridurre i vantaggi del Decreto Crescita: l’emendamento, però, sfavorisce le piccole
L’eliminazione dell’Italia dal Mondiale per il secondo anno di fila deve smuovere la federazione ad attuare delle riforme affinché non si ripeta anche per il 2026. Nel 2017 il tentativo è fallito, mentre ora il Pd sta portando avanti un’iniziativa per modificare i vantaggi del Decreto Crescita.
Il senatore Tommaso Nanncini vuole permettere di usufruire degli sgravi fiscali solo per gli ingaggi superiori ai due milioni. Un’iniziativa che, quindi, penalizzerebbe le squadre medio-piccole in favore delle big, più abituate a stipendi importanti. Figc e Assocalciatori appoggiano l’emendamento, con la convinzione che questo possa favorire lo sviluppo di giovani italiani.
Serie A, la modifica al Decreto Crescita non piace alle piccole
Serie A, i club contro la modifica al Decreto Crescita. La situazione
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Il provvedimento in questione, però, rischia solo di aumentare il gap. Dei venti club di Serie A, che hanno ricevuto il documento, 14 sono contrari. Tra questi Bologna e Udinese, come si può evincere dalle parole del vice presidente dei friulani Stefano Campoccia.
Il dirigente bianconero è contrario all’emendamento, che rischia di aumentare solo il gap tra grandi e piccole, senza risolvere il problema:
Appare evidente un ingiustificato vantaggio fiscale per le società maggiori, le sole capaci di riconoscere retribuzioni già elevate ai propri calciatori. La norma così impostata impedirà ai club medio-piccoli di avere un pari trattamento e pari possibilità di successo sportivo destando molti profili di illegittimità costituzionale e gravi squilibri nella già critica situazione di equilibrio competitivo nella Serie A.
Questa norma si pone in senso contrario agli obiettivi del calcio italiano per uscire dalla crisi economica. Un emendamento così rischia di uccidere il sistema che non è fatto di tre o quattro club, ma di decine e decine che lo sostengono nell’interesse generale e non particolare.