Serie A, blocco del calciomercato per le squadre che non pagano le tasse. Lo scenario legato alla scadenza del prossimo 16 dicembre
La sosta per i Mondiali potrerà parecchi grattacapi in casa Sampdoria e non solo per le questioni legate al campo e alla cessione del club.
La società blucerchiata, come tutte le altre squadre di Serie A, dovrà far fronte entro il 16 dicembre 2022, alle scadenze già prorogate verso il fisco. E se non ci riescono potranno rateizzare, ma a quel punto verrebbe inibito il marcato invernale. Insomma, una questione da non sottovalutare.
Sull’inserto sportivo del Foglio, il giornalista esperto Matteo Spaziante, firma del portale specializzato Calcio&Finanza, fa il punto della situazione in maniera chiara. Da un lato le richieste dei club, raccolte dal presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini. Dall’altro la posizione del Governo Meloni, nella persona del Ministro per lo Sport Andrea Abodi
Serie A, blocco del calciomercato per le squadre che non pagano le tasse. Lo scenario
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. Vari interventi legislativi hanno infatti permesso la sospensione dei versamenti per i club da gennaio a novembre 2022, fissando al 16 dicembre 2022 la data per ripagare tutto.
Se non fosse che non tutti riusciranno a saldare i propri debiti e per questo la richiesta di un nuovo rinvio è partita nelle scorse settimane, con diverse società di Serie A in prima linea. “Ma l’obiettivo di tutti, sia delle squadre che dello stato, è che i tributi vengano pagati”, le parole del presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini.
Un messaggio arrivato al governo, che si è detto disponibile a rimettere mano alle norme, prevedendo però anche un obbligo per i club. “Servirà un’assunzione di responsabilità il 16 dicembre, ma si devono prendere anche provvedimenti federali: chi chiede la rateizzazione non usi i soldi per fare acquisti. La competizione deve essere equa”, ha spiegato il ministro dello Sport Andrea Abodi. La principale opzione allo studio per far respirare ancora le casse delle società calcistiche (con almeno un paio in Serie A a forte rischio) è quella di far pagare ai club circa il 15 per cento degli arretrati, potendo rateizzare il resto su cinque anni, legando il tutto allo stop, per chi dovesse sfruttare la norma, alle spese sul mercato