L’ex giocatore e allenatore della Sampdoria Walter Zenga ha raccontato il motivo per cui lasciò l’Inter, c’entra qualcosa Roberto Mancini…
L’ex Sampdoria Walter Zenga ha rilasciato una lunga intervista dove ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, non sono mancati i riferimenti anche alla sua esperienza nella Genova blucerchiata. Infatti l’Uomo Ragno ha parlato anche di come e quando ha saputo che avrebbe lasciato l’Inter per accasarsi alla Sampdoria.
Ecco cosa dice Zenga nella lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, ecco alcuni estratti:
Mi ricordo che mi telefonò Roberto Mancini e mi disse che stavano trattando Pagliuca con l’Inter: “tu alla Sampdoria ci verresti?” Si va bene ok, non c’è problema figurati. La mia seconda squadra era sempre stata la Sampdoria perché ero andato a Vienna a veder la finale di Champions League, era un accordo che avevamo i e Luca (Vialli, ndr). Quindi per me andava bene. Prima della finale di Vienna (finale d’andata di Coppa Uefa 1993/1994, ndr) ricordo che andai da Pellegrini e dissi “Pres ci sono dei problemi?” perché io effettivamente avevo fatto un anno disastroso in campionato, ma come tutta la squadra. Eravamo quasi retrocessi, però eravamo in finale di Coppa Uefa. Pellegrini mi rispose: “Tranquillo non c’è nessun problema hai ancora un anno di contratto, sei il nostro portiere vai avanti”.
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Prima della finale di Coppa Uefa di ritorno a Milano, stadio strapieno, i tifosi iniziano a cantare il mio nome e a incitarmi. Forse perché c’era già in giro questa notizia, si sapeva qualcosa. Era un modo per sostenermi. Quella cosa mi ha dato una grande forza, tanto che sono sicuro che non avrei preso goal neanche se avessero tirato da un metro. Era la mia partita, era la mia serata. Se dovevo uscire dallo stadio volevo farlo da protagonista, la mia ultima partita volevo che fosse vera e indimenticabile. Non persa, doveva essere vinta. E quando mi hanno chiesto “è la tua ultima partita con l’Inter?” io risposi “chi se ne frega“.
Il giorno dopo sono andato con Giovanni Branchini andammo a casa di Pellegrini e lui mi ribadì il fatto che stavano trattando Pagliuca, e se lui non avesse accettato le loro condizioni sarei rimasto all’Inter. Allora io mi alzai e dissi “No. Me ne vado“.