Sul settimanale Oggi si parla di Sampdoria, di Gianluca Vialli. C’è il ricordo di Walter Veltroni del campione e dell’uomo Luca…
Due pagine, una grande foto, con un grandissimo sorriso. Quello di Gianluca Vialli. Il nostro Luca. Quello che ha fatto sognare la Sampdoria prima da giocatore poi da presidente mancato, da salvatore. Due pagine sul settimanale Oggi firmate Walter Veltroni che ha descritto il suo Luca Vialli. Una persona meravigliosa:
“Luca Vialli aveva in dotazione un sorriso permanente, era una persona gentile, accogliente, educata. Reati punibili, in questi tempi di urla e veleno. Luca aveva una grazia che nascondeva un’ispirazione, il suo agire quotidiano era irrorato da una forte quantità di “senso” che aveva illuminato il suo muoversi nel mondo.
Ovunque era stato, aveva lasciato l’orma di un sorriso. Nella sua famiglia straziata, in primo luogo, poi tra gli amici più cari come Roberto Mancini o Massimo Mauro, nei compagni di squadra di tante magliette diverse, nei tifosi di club rivali che si sono sentiti uniti nel dolore per questo ragazzo di Cremona che se ne andava.
Luca era un leader. Come Sinisa. Uno con il sorriso, l’altro con un carattere schietto e aperto. Belle, rare, persone. Luca si considerava un “uomo fortunato”. Me lo scrisse la notte del successo all’Europeo, quello che mi aveva predetto in una intervista dell’ottobre precedente.
Quando ha usato quella parola, “fortunato”, il cancro già lo abitava da tempo e lui sapeva che per dove era, per come era, l’esito della convivenza con quell’ospite indesiderato, come lo chiamava, si sarebbe risolta presto con lo sfratto di uno dei due, più probabilmente il suo.
Eppure non ha mai smesso di sorridere, di scherzare, di essere gentile e premuroso con gli altri. Viveva come aveva giocato al calcio. Vialli era un tipo di attaccante abbastanza irripetibile.
Esistono quelli che agiscono la potenza fisica o quelli che giocano d’astuzia e di velocità. Lui riassumeva tutte queste doti in una sola identità. Era forte fisicamente, capace di gesti atletici potenti, le famose rovesciate, o di tocchi fini, quasi impercettibili, da opportunista”.
Il ricordo commovente di Walter Veltroni per Gianluca Vialli…
Sampdoria, Walter Veltroni racconta il suo Gianluca Vialli…
LEGGI ANCHE Nazionale, Bonucci ricorda Vialli: Wembley la gioia più grande
Poi ancora:
“Era intelligente in campo come nella vita, era allegro in campo come nella vita. L’allegria non è spensieratezza, come si crede. Le persone allegre sono pienamente consapevoli del mondo.Ma scelgono unmodo di affrontare iltempo e le sfide dell’esistenza. Scelgono di non coltivare fiele, ma di dispensare gioia.
È il “senso” del viaggio di Luca, delle sue giornate, prime e ultime. Fino alla fine ha voluto aiutare il prossimo, che lo affascinava e lo divertiva. Lo ha fatto con la Fondazione ideata con Massimo Mauro che si occupa di combattere la Sla e, con lo stesso spirito, spiegando ai giovani calciatori che arrivavano in azzurro che cosa significava quella maglia e forse anche di più.
Fece stampare un libretto che si intitolava Azzurro nel quale aveva scelto frasi di vari protagonisti del football italiano che rimandavano al valore profondo di quel colore addosso. Voleva essere una specie di mantra. Ma, come si diceva nelle prime pagine: «I mantra funzionano solo se tu funzioni».
Quel libretto si apriva con una frase apodittica che mi sembra di sentire letta con la voce ironica di Luca: «Squadre azzurre, niente teste di cazzo». Luca nella vita ha fatto tutto bene: calciatore, allenatore, dirigente, commentatore. Ha fatto bene anche la cosa più difficile, l’ultima. Per questo la sua orma resterà”.