La Sampdoria ha iniziato l’anomalo ritiro di Bogliasco: manca l’entusiasmo del pubblico e le tournée. Già programmate alcune amichevoli
La stagione della Sampdoria è partita nel ritiro di Bogliasco. Prima giornata di tamponi – tutti negativi – e poi prime sgambate, rigorosamente divisi per gruppi. Come nelle prime sedute post-lockdown. Il gruppo è stato diviso in due spogliatoi: gli italiani sono quasi tutti in quello della palazzina, mentre gli stranieri e qualche rientrante dai prestiti (Capezzi, Verre) sono in quello del Garrone.
Che sarebbe stato un ritiro anomalo si sapeva, ma la vista sul campo sorprende comunque. Mancano alcune cose che in genere caratterizzano i primi allenamenti della stagione. Manca l’entusiasmo del pubblico, che segue i giocatori nelle località di montagna, mancano le tournée all’estero contro avversarie sempre più forti e poi manca la Coppa Italia, generalmente prevista per ferragosto. Qualche squadra, come Benenento, Bologna, Napoli, ha scelto località di montagna. E ha scelto il pubblico, perché qualcosa, comunque, si poteva fare.
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La mancata preparazione in montagna, poi, non avrà ripercussioni sulla forma fisica, ma porterà dei disagi legati al clima. Perché lavorare al fresco in montagna è diverso da lavorare a Bogliasco tra fine agosto e settembre.
Ranieri, poi, come tutti gli altri allenatori, avrà poco tempo per preparare la squadra, dovendo iniziare il campionato il 19 settembre. La Sampdoria, per mettere minuti nelle gambe, ha in programma amichevoli contro la Primavera, con l’Alessandria, il Tortona e il Piacenza. Avversari non certo provanti, ma che, almeno, consentiranno ai calciatori di iniziare a entrare in ritmo partita.