La Sampdoria torna a vincere. Vince grazie a Valerio Verre che esulta però in modo polemico “zittendo” La Sud. Un errore…
Finalmente Valerio Verre. Già finalmente. Finalmente la risposta sul campo. La più attesa (da mesi). La più importante dopo un gennaio passato con la valigia in mano e con chi gli diceva cosa doveva fare da grande. Doveva ANDARSENE per sempre da Genova!
Ma le pressioni societarie, che non ho condiviso in pieno, non sono servite se non ritrattare alla fine il suo ingaggio. Ma non crediate che lo sconto sia da saldo al 50% o da svuota tutto fino al 70%. Non sono servite nemmeno le pressioni social, quella dei leoni da tastiera. Quelli, quelle che non mancano mai.
Poi è arrivato febbraio dove è stato messo in castigo. Altro discorso. Ma la sua decisione di non andare in Turchia, a giocare in una squadretta e non nel Real Madrid, è legittima, va accettata. Anche se non piace, o piaceva. Ora dipende se qualcuno è risalito sul suo carro. Io, personalmente, rimango sempre in attesa che la prestazione di Piacenza sia continua, il minimo sindacale da un giocatore con il suo talento.
Lui ha detto di no (a Mandredi) e ne ha pagato le conseguenze sulla sua pelle. È rimasto fuori a guardare. Fuori squadra nonostante Pirlo avesse bisogno di lui. Nonostante i suoi compagni siano andati a parlare con il padrone. Poi si sono venuti incontro. Verre verso le richiesta della società. E il club verso il giocatore. E tutti vissero nuovamente felici e contenti.
Ma… figuriamoci se alla prima partita buona non venisse fuori tutta la rabbia sommersa per certe parole, certi commenti. Ecc, ecc…
Sampdoria, Valerio Verre prenditela con altri…
Sampdoria, Valerio Verre non devi tacere La Sud ma ben altri…
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Tutto estremamente comprensibile. Non nascondiamoci, come l’abbraccio con Andrea Pirlo. Valerio è stato ricoperto di insulti. Lui si è tappato le orecchie. Ma le richiesta di lasciare la Sampdoria erano più forti di tutto. Si è tappato la bocca perché non ha voluto parlare prima e nemmeno ora che la pioggia ha lasciato spazio a un timido sole. Tutto giusto o quasi.
Perché quel gesto, di rabbia sommersa, di fastidio, sofferenza e liberazione non andava fatto verso l’unico settore dello stadio che non c’entra niente. La Sud non ha mai abbandonato la squadra e i suoi giocatori. Mai, forse anche quando avrebbe avuto la ragione di farlo. Noi siamo fatti così. O meglio La Sud è fatta così. Piaccia o no. È unica.
Valerio doveva andare andare sotto La Sud e chiedere scusa perché certe prestazioni, se le fai, vuol dire che ne ne hai la capacità, hai la forza di farle di continuo. E non una e sottolineo una in 28 gare di campionato di Serie BKT. Doveva esultare e prendersela prima con se stesso poi semmai con quelli dei distinti (non di Piacenza, un’altra pezzo de La Sud in trasferta) e con quelli della tribuna. Tifosi esigenti che vivono il loro amore, il loro affetto verso un giocatore in modo diverso rispetto alla Gradinata Sud. Non si può criticare nemmeno questo.
Un’esultanza sbagliata figlia di giorni e settimane passati ascoltando tutti. Tutti che parlavano senza ascoltare le sue ragioni. Ripeto ha sbagliato direzione. Ma la sostanza va compresa. Non per forza giustificata. E io non lo giustifico. Inutile dire Valerio che quello che hai fatto a Piacenza lo devi continuare a fare fino alla fine. Perché tu puoi farlo. Poi ci sarà il tempo anche di parlare e raccontare la tua verità se vorrai. Ora però andiamo avanti…