La sconfitta della Sampdoria non deve preoccupare, spaventare nessuno. La squadra di Giampaolo ha dimostrato che c’è…
Se non fosse stata per Dionisi sarebbe stata tutta un’altra partita. La Sampdoria probabilmente avrebbe vinto. Probabilmente guarderemmo dall’alto della classifica tante squadre. E invece si è ricominciato con una sconfitta. Immeritata sotto tutti i punti di vista come un anno fa con il Milan. Quella Sampdoria di Roberto D’Aversa come questa di Marco Giampaolo ha messo in campo tutto.
Dal cuore all’anima. Dal gioco al carattere. Ma come un anno fa a fare la differenza sono stati gli episodi. La spinta di Calabria su Augello e quello pallone di Brahim Diaz che passa sotto la pancia di Audero ancora senza mantello da super eroe.
Oggi il non fallo di Medhi Leris. Un fallo visto solo da Pairetto. Da una saletta triste, senza finestre, a Lissone, in Brianza.
Speriamo venga fermato, che oltre al fischietto gli venga tolto anche la possibilità di parlare al microfono e confondere un arbitro già confuso e non adeguato.
Ma torniamo alla Sampdoria, a quella che Marco Giampaolo ha messo in campo. Quella che Daniele Faggiano gli sta costruendo tra esigenze di bilancio (plusvalenze, riduzione monte-ingaggi, ecc, ecc…) e quelle tecniche, di avere un certo tipo di giocatori per giocare il suo calcio.
Un calcio che ha bisogno più di Villar che di Vieira, che ha bisogno del miglior Djuricic e non di quello visto con l’Atalanta. Una Sampdoria che ha bisogno di giocare un altro calcio, soprattutto ora che ci sono le possibilità di farlo.
Tornare indietro potrebbe non essere sbagliato questa volta. Potrebbe significare sfruttare meglio il potenziale qualitativo a disposizione. Perché c’è anche Gabbiadini e forse ci sarà anche Praet. Insomma i piedi buoni non mancano davvero a questa squadra che si affida a Sabiri per cercare giocate e vittoria. Un rischio da correre…
E quando parlo di rischio intendo dire che non vorrei diventare dipendente da un giocatore, vorrei che fosse il collettivo di Giampaolo a fare la differenza. Tempo al tempo, non c’è fretta.
Sampdoria, Giampaolo meno talebano di un tempo?
Sampdoria, va tutto bene. Avanti così Giampaolo…
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In fondo con l’Atalanta ci sta perdere, come ci sta non fare punti con la Juventus. L’importante è provarci, giocare come abbiamo fatto in estate, nelle amichevoli. Non come con la Reggina ma contro il lamentoso Gasperini. A tratti fastidioso…
Considerazione, a dimostrazione del contrario. Mi sembra di vedere un Marco Giampaolo meno talebano di prima. Certo con le sue convinzioni, diverso non potrebbe mai essere. Ma più aperto al cambio in corsa, a utilizzare giocatori diversi, dar fiducia a più uomini. E quando parlo di cambio in corsa intendo anche il modulo.
L’anno scorso è stato costretto a cambiare. La barca stava affondando. Quest’anno ha già fatto capire che tornerà sui suoi passi, che potrebbe tornare indietro. Anche a ragione. Perché la squadra che la società gli sta costruendo è decisamente più a sua immagine e somiglianza…