Sampdoria, quanti torti arbitrali da inizio stagione: dalla prima alla diciottesima giornata, una serie di episodi che gridano vendetta
La stagione della Sampdoria è sicuramente tra le più travagliate, se non la più travagliata, della sua storia. Per tanti motivi, societari, tecnici, economici. Ma dopo la partita di Empoli è saltato agli occhi un altro problema di un’annata non solo sfortunata, perché a tratti sembra maledetta. Perché anche se la squadra prova a lottare per salvarsi, arrivano gli episodi arbitrali controversi a mettersi in mezzo. E adesso cominciano ad essere tanti.
Fin da inizio stagione la Sampdoria ha subito direzioni di gara che, in molti casi, hanno preso decisioni quantomeno dubbie. A cominciare proprio dalla prima del campionato in corso, la gara casalinga contro l’Atalanta, in cui i blucerchiati erano passati in vantaggio con un goal di Francesco Caputo ingiustamente annullato, per un fallo inesistente di Mehdi Leris su Joachim Maehle. Quella partita è terminata 2-0 per la Dea.
A Salerno, nella disfatta dell’Arechi, mancava un rosso a Pasquale Mazzocchi, anche in quell’occasione la partita era già sul 2-0 per i granata. O ancora Sampdoria-Milan, in cui è stato pure espulso Marco Giampaolo per proteste veementi contro l’arbitro Fabbri. Dopo aver assegnato un rigore (sfortunato, ma c’era) ai rossoneri e aver espulso Rafael Leao, il direttore di gara, secondo l’allora tecnico blucerchiato, ha arbitrato a senso unico coi cartellini. E forse c’era anche un penalty su Abdelhamid Sabiri…
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Sampdoria, troppi torti arbitrali: tutti gli episodi
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Poi si arriva agli episodi più clamorosi. Il primo è rintracciabile in Sampdoria-Lazio, una delle poche partite in cui i blucerchiati hanno fatto punti in casa visto che è terminata 1-1. Ma nulla toglie che ci fosse in contatto in area di rigore in cui Adam Marusic, difensore laziale, calpesta platealmente il piede di Fabio Quagliarella, che forse ha accentuato la caduta ma c’era comunque il cosiddetto “step on foot”, che è una discriminante pesante per assegnare un rigore. Ma l’arbitro Aureliano, nonostante il richiamo del VAR, decide di non dare penalty.
Peccato che Fabio Maresca, direttore di gara di Cremonese-Sampdoria, abbia concesso ai padroni di casa un rigore per un contatto piuttosto simile, peraltro dopo che il calciatore in questione, David Okereke, aveva già calciato il pallone verso la porta. Se si guarda il replay, Bruno Amione non fa altro che calpestare il piede dell’attaccante grigiorosso. Rigore abbastanza giusto, ma allora lo sarebbe stato anche quello su Quagliarella. Oppure sarebbe stato corretto non assegnare nessuno dei due.
Fortunatamente Audero ha parato quel rigore, aiutando i blucerchiati a trovare la prima vittoria in questa Serie A. Come del resto il portiere blucerchiato ha parato il primo tiro dagli undici metri concesso al Napoli nella recente gara a Marassi, l’ultima svista arbitrale contro la Sampdoria prima di Empoli. La punibilità dell’intervento di Nicola Murru su Zambo Anguissa è quasi nulla, ma il direttore di gara Rosario Abisso ha pensato diversamente. Decisivo poi è stato, in Sampdoria-Napoli, il rosso a Tomas Rincòn e il secondo rigore per i partenopei, che fanno dei blucerchiati la squadra con più penalty a sfavore in Serie A. Vorrà pur dire qualcosa…