Sampdoria, tenere Damsgaard o cedere il danese per provare a prendere Torreira? La risposta di Marco Bisacchi nel suo editoriale
Se la cessione di Damsgaard può favorire il ritorno di Torreira, allora credo che la Sampdoria faccia bene a far partire il danese. Intendiamoci: è chiaro che non si vorrebbero mai cedere i giocatori di talento ed è altrettanto evidente che un elemento come Damsgaard – un classe 2000 – abbia enormi potenzialità di crescita dopo un periodo difficile.
E però non dobbiamo mai dimenticare in quali mari si trovi la Sampdoria attuale. La situazione societaria resta delicata in attesa di un passaggio di proprietà che – un po’ come Godot – tutti aspettano ma che per ora ancora non arriva. Ecco allora che se dovessero davvero arrivare 15/20 milioni dal Brentford credo che il club blucerchiato non vada condannato per la cessione del trequartista danese.
A dir il vero sono convinto che il giocatore – nonostante i problemi di salute che ha avuto nella scorsa stagione – abbia tutti i numeri per poter arrivare ad alti livelli, come aveva dimostrato anche segnando un gran gol all’Inghilterra nella semifinale dell’Europeo l’anno scorso a Wembley con la maglia della sua nazionale. Però bisogna anche prendere atto del momento e se vogliamo anche dello scacchiere tattico della Samp attuale con Giampaolo in panchina. Visto che la condizione di Damsgaard non è ancora al top e visto che ad oggi il tecnico abruzzese nella formazione gli preferisce Leris (e come esterno è ora in arrivo Djuricic) il rischio è che il danese finisca addirittura in naftalina in questa prima parte di stagione, un campionato espresso che in tre mesi metterà in campo quasi l’intero girone d’andata.
Sampdoria, Damsgaard o Torreira? Giampaolo ha bisogno di un vertice basso a centrocampo

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Insomma meglio cedere Damsgaard e fare cassa, a quel punto però non solo con l’obiettivo di rinforzare le casse del club in difficoltà ma anche per rinforzare la squadra. L’amichevole col Besiktas ha messo in mostra una Sampdoria più che dignitosa sul piano della coesione e del temperamento – al di là del fantastico gol di Sabiri da centrocampo (lui sì in questo momento è incedibile, di sicuro le sirene non mancheranno prima o poi) – ma anche a Istanbul si è visto chiaramente come la priorità sul mercato sia quella di trovare il famoso vertice basso ovvero il centrocampista da far giocare davanti alla difesa nel 4-1-4-1.
La prova di Ronaldo Vieira in Turchia è stata disastrosa, con tanto di pallone perso malamente da cui è scaturito il gol del definitivo pareggio degli avversari. L’inglese magari prima o poi mostrerà finalmente le qualità di cui molti parlano e che sinora si sono viste solo a sprazzi, ma ad oggi puntare su di lui come titolare (con Yepes alternativa) mi pare un grosso azzardo.
Torreira sarebbe la miglior operazione per la Sampdoria

Ecco allora che all’orizzonte si torna a parlare del ritorno di Lucas Torreira, lui sì un giocatore fatto e finito e che in quel ruolo sostanzialmente aveva già fatto la differenza dal 2016 al 2018 proprio con la maglia blucerchiata e proprio con Giampaolo in panchina. L’operazione è complicata dal punto di vista economico (l’Arsenal chiede 8 milioni, il giocatore nell’ultima stagione ha guadagnato 1,8 milioni) e quindi è giusto non illudere nessuno.
Dal punto di vista tecnico però sarebbe per la Sampdoria attuale la miglior operazione possibile: Torreira è reduce da un campionato più che mai brillante con la Fiorentina (il mancato riscatto da parte del club viola ha provocato qualche malumore tra i tifosi in riva all’Arno) e ha le caratteristiche, oltreché le famose conoscenze, per inserirsi subito nel calcio di Giampaolo. Un Torreira che a Genova ha lasciato ottimi ricordi e che credo possa tornare volentieri, senza sentirsi troppo “retrocesso” dopo le ultime esperienze.
Poi c’è un altro aspetto che non reputo secondario: anche se la campagna abbonamenti sta andando bene sfruttando appieno l’effetto Marco Lanna (ad oggi circa 14 mila le tessere vendute) con la gradinata Sud già sold out, credo che un’operazione come quella di Torreira darebbe ulteriore entusiasmo a una piazza che ha bisogno anche di sognare qualcosa di diverso da una sofferta lotta per la salvezza. Obiettivo che per il momento – in attesa del passaggio di proprietà – resta l’unico vero traguardo da raggiungere. Ma sognare non costa nulla, si sa, e forse un Torreira oggi potrebbe aprire qualche nuovo orizzonte anche sul domani.