Sampdoria, due esordi assoluti e più responsabilità ad altri: così Stankovic ha scelto i giovani per la missione salvezza
C’è chi pensa che, per giocarsi la salvezza, sia necessario avere giocatori esperti, navigati e abituati a lottare nei bassifondi di classifica. Legittimo. Ma Dejan Stankovic non sembra pensarla proprio così. In una rosa che, ad oggi, è ancora la più vecchia per età media in Serie A (oltre 28 anni), l’allenatore serbo ha dimostrato di avere voglia e coraggio di puntare sui giovani. E anche di lanciarli nella mischia per la prima volta.
Il caso più lampante è quello di Gerard Yepes, che Marco Giampaolo ha impiegato per soli 10 minuti in stagione finché è rimasto lui alla guida della Sampdoria. In 5 gare con Stankovic, invece, lo spagnolo classe 2002 ha giocato 74 minuti contro l’Ascoli in Coppa Italia, 29 contro la Cremonese e tutto il secondo tempo contro l’Inter, partita per la quale ha ricevuto anche i complimenti del Sampdoria Club Spagna.
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Ma ci sono anche altri giocatori che Stankovic ha deciso di gettare nella mischia, per provare con loro a venire fuori da una situazione parecchio difficile. Uno su tutti è Bruno Amione, che con Giampaolo era diventato un oggetto misterioso. Tanto che, in piena emergenza difensiva, il tecnico di Giulianova aveva aspettato il recupero di Alex Ferrari per farlo giocare, invece che schierare titolare l’argentino.
Cosa che invece ha fatto Stankovic. Anche Amione è partito dalla Coppa Italia contro l’Ascoli, dove ha giocato dall’inizio fino al minuto 90, facendo una buona impressione sul suo allenatore. Tanto che nelle due gare successive di Serie A il serbo ha schierato titolare il classe 2002 senza mai sostituirlo. A Cremona Amione ha causato un rigore, che però Emil Audero ha parato.
La prestazione dell’ex Hellas Verona così si è salvata, mettendo in luce le cose positive che hanno dato ulteriori conferme a Stankovic. La prova finale è stata contro l’Inter, segno della grinta di Amione e dell’audacia del tecnico blucerchiato che ha impiegato il difensore, di ruolo centrale, come terzino sinistro. Una mossa che probabilmente altri non avrebbero mai fatto, ma che, al di là del risultato, ha abbastanza ripagato.
Stankovic punta sui giovani e non teme di gettarli nella mischia. Anche chi in quella mischia mai ci era entrato. Come Daniele Montevago, convocato per la prima volta dal serbo proprio contro l’Inter e rubato a Felice Tufano. Ci ha messo pochissimo l’allenatore della Sampdoria per farlo esordire, al minuto 78 l’attaccante classe 2003 ha preso il posto di Manolo Gabbiadini dandosi da fare contro difensori di spessore. Largo ai giovani, sembra urlare Stankovic. E il tempo potrebbe dargli ragione.