Alberto Quagli, capo della terna che sceglierà l’esperto per il caso Sampdoria, ha spiegato la situazione dei blucerchiati inerente alla composizione negoziata
Il Cda della Sampdoria continua a lavorare alle carte per la composizione negoziata della crisi d’azienda. In assenza di un aumento di capitale è questa la strada scelta dal boarding blucerchiato per garantire la continuità aziendale ed evitare di correre il rischio di portare i libri in tribunale.
La terna indicata dalla Camera di Commercio per trovare un esperto che aiuti a trovare un accordo tra la Sampdoria e le banche è guidata da Alberto Quagli. Il Professore, all’edizione genovese di Repubblica, spiega il funzionamento della composizione negoziata, sui cui ancora, però, non hanno iniziato a lavorare:
La domanda presentataci dal consiglio di amministrazione della società non è completa. Manca il certificato dei debiti tributari e previdenziali. Una volta che avremo a disposizione questi dati allora potremo procedere.
Il Cda della Sampdoria vuole evitare il pericolo di andare in Tribunale e quella intrapresa può essere la strada giusta:
Sicuramente questa è una procedura che consente di gestire la vicenda al di fuori del tribunale. Come? Con una trattativa tra debitore, in questo caso la Sampdoria, e creditori, in primo luogo banche. Diciamo che questo percorso è una sorta di diritto-dovere dell’impresa di dotarsi degli strumenti che consentono di scongiurare la crisi.
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Poi Quagli spiega le tempistiche della nomina dell’esperto, che dovrà essere indipendente. Il tempo, per la Camera di Commercio, è di sette giorni lavorativi:
La legge ci chiede in sette giorni lavorativi di indicare un esperto indipendente chiamato a far incontrare debitore e creditori. I primi due giorni servono a un primo esame da parte della Camera di Commercio, poi la commissione, che opera a titolo totalmente gratuito, deve scegliere il nome negli altri cinque.
Qualche indizio sulla tipologia di esperto per il caso dei blucerchiati:
Noi lo sceglieremo dalla lista dei nomi che hanno presentato domanda per farne parte. Possono essere commercialisti, avvocati, ma anche consulenti del lavoro e manager esperti in ristrutturazioni aziendali. Sicuramente sono figure di esperienza, che hanno anche seguito dei corsi ad hoc per affrontare situazioni di questo tipo.