La promozione in Serie A, ma anche i motivi che lo hanno spinto a credere nella Sampdoria: Matteo Manfredi racconta il primo anno in blucerchiato, partendo dall’acquisto della società
Matteo Manfredi, presidente della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista al giornale britannico City A.M. Tanti i temi affrontati dal numero uno blucerchiato al quotidiano d’Oltremanica, a cominciare da cosa ha spinto lui e Andrea Radrizzani a scegliere questa avventura:
L’industria del calcio è costruita in modo tale che i proprietari spesso hanno difficoltà con il flusso di cassa, quindi spesso offre opportunità al mercato, dalle grandi squadre alle piccole squadre”, dice Manfredi a City A.M.
Quando è arrivata la Sampdoria abbiamo pensato che fosse un’ottima risorsa da possedere per via dell’eredità e abbiamo una comunità a cui importa davvero. Quest’anno abbiamo venduto più di 18mila abbonamenti, una cifra molto superiore alla media delle squadre di Serie A.
La Sampdoria, come affermato nell’intervista che qui riportiamo integralmente, era un’occasione prima immobiliare. Inizialmente, infatti, era un’operazione legata ai cinema di Massimo Ferrero, solo dopo si è scoperta l’opportunità a livello di club. E ora bisogna creare valore. A cominciare dal Luigi Ferraris:
Questi “giganti dormienti” sono spesso delle opportunità quindi ci sono delle cose in comune. cquistiamo lo stadio qui a Genova come abbiamo fatto a Leeds. L’obiettivo è rinnovarlo in modo da poter creare molto valore.
La Sampdoria ci è stata presentata inizialmente come un’operazione immobiliare perché l’ex proprietario possedeva anche alcuni cinema. Quindi abbiamo esaminato l’aspetto immobiliare e abbiamo scoperto che c’era un’opportunità a livello di club.
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Sono arrivati i playoff, ma la Sampdoria non vuole fermarsi. Sognare è lecito, anche se il progetto – afferma Manfredi – è di una durata compresa almeno tra i tre e i cinque anni:
È un momento emozionante. Guarda, stiamo lavorando molto duramente per ricostruire l’infrastruttura perché abbiamo avuto diversi anni a dir poco turbolenti.
Crediamo di potercela fare. Detto questo, il nostro progetto dura almeno dai tre ai cinque anni, quindi non abbiamo fretta di cambiare le cose. La nostra priorità, oltre ai risultati sportivi, è garantire il futuro di questo business perché al momento continuiamo a vendere biglietti e magliette. Potremmo fare molto di più con la nostra comunità, i nostri sponsor e il nostro stadio.
Ho sicuramente imparato molto supervisionando il Leeds, ma questo settore sta cambiando molto velocemente. Il valore comunitario non è stato ancora sfruttato. Ho imparato e sto ancora imparando.
Una Serie A da conquistare con Andrea Pirlo. Il tecnico ha colto subito l’opportunità di allenare la Sampdoria ed è diventata una figura fondamentale per la squadra e per l’intera società, garantendo equilibrio. In una stagione resa difficile anche dalla precedente retrocessione:
In realtà Pirlo è stato quello che ha subito colto l’opportunità. Non è stato difficile convincerlo a salire a bordo.
Quanto è importante nel nostro percorso sportivo? È fondamentale. Ha portato molta stabilità, molto equilibrio in una squadra che non ha mai avuto tale equilibrio – e anche una squadra che è stata recentemente retrocessa e ha avuto una serie di sfide finanziarie. Avere qualcuno come lui con cui lavorare ogni giorno è davvero una grande risorsa.