Luca Silvani, responsabile dell’Academy della Sampdoria, ha parlato del progetto che vuole sviluppare per i colori blucerchiati
Luca Silvani è arrivato in estate dall’Atalanta per essere il responsabile del settore giovanile. E’ lui, da luglio, il numero uno dell’Academy della Sampdoria, un progetto su cui lo stesso Matteo Manfredi punta molto, consapevole dell’importanza del creare valore e appartenenza attraverso il proprio settore giovanile.
Al Secolo XIX Silvani ha raccontato quali sono i progetti dell’Academy. Progetti che ha sposato per l’ambizione e per la serietà con cui Manfredi sta strutturando un settore giovanile che deve tornare a sfornare e formare dei talenti:
Ho scelto la Sampdoria per la sua storia e per la presenza di una proprietà con obiettivi chiari, ambiziosa. Il settore giovanile richiede un progetto a medio- lungo termine, per impostare un metodo nello scouting e nella formazione dei giocatori. Sono fondamentali la continuità e una società convinta sull’importanza del vivaio, ed è ciò che ho riscontrato nel presidente Manfredi.
Il progetto non deve portare solo a vincere. Chiaro che si proverà, soprattutto con la Primavera, a vincere ogni partita, ma il fine dell’Academy è un altro. Sono le prestazioni, capire chi arriverà lontano:
La cosa a cui teniamo di più però sono le prestazioni, della squadra e dei singoli, per capire chi potrà arrivare tra i “grandi”. Il settore giovanile è un ramo dell’azienda, in cui investire per avere frutti futuri. Lupi ha un curriculum importante e il carattere giusto per aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al calcio degli adulti. Stiamo strutturando l’area scouting, in estate il nostro è stato un mercato di opportunità.
Sampdoria Academy, Luca Silvani: ecco il nostro scopo
Sampdoria, Luca Silvani: calcio europeo e giocatori liguri. Ecco il progetto dell’Academy
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Bisogna creare squadre con identità definite. Squadre che sappiano cosa fare in qualsiasi contesto e calciatori – quindi – con un bagaglio europeo di movimenti, di gestione della palla. Giovani della Sampdoria che sappiano stare nel calcio dei grandi:
Lo scopo principale non è creare squadre per vincere ma giocatori con un’identità definita. Facciamo riunioni settimanali con gli allenatori per uniformare non il sistema di gioco ma lo stile. Vogliamo giovani che giochino un calcio europeo, in grado di accettare l’uno contro uno, di avere personalità nel gestire palla sotto pressione, di stare il più possibile nell metà campo altrui.
Infine l’importanza della territorialità. Per Silvani, afferma al Secolo XIX, bisogna puntare sulla Liguria, per avere un forte legame con il territorio e avere più senso di appartenenza:
L’obiettivo è di avere 15 ragazzi liguri per ogni leva, con altri 4-5 italiani e due stranieri. La Liguria è complicata sugli spostamenti, garantire un buon servizio sui trasporti incide sulla scelta di un genitore. Ed è fondamentale il progetto Next Gen, con cui cerchiamo di incrementare le relazioni anche personali con i club dilettantistici del territorio, per arrivare prima sui talenti. Creeremo momenti di formazione per i mister liguri, per far conoscere il nostro metodo e per scovare bravi allenatori.