Marcello Lippi a 71 anni non ha più nulla da chiedere. Ma forse una cosa l’avrebbe fatta ancora. Avrebbe allenato la Sampdoria. La sua Sampdoria. Si sarebbe seduta sulla panchina di quella società che l’ha fatto crescere come calciatore, come uomo, che gli ha fatto muovere i primi passi da allenatore con la squadra Primavera. Marcello Lippi ha un pò il cuore blucerchiato e per questo si augura che la classifica possa cambiare, che quella lotta per la salvezza finisca bene. “La salvezza, la permanenza è sempre stato il nostro solo obiettivo ma vedo che anche quest’anno è così…”
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Preoccupato? Non è da lui anche se con molta onesta Marcello Lippi non nasconde che “Non vedo una Sampdoria serena, non è una squadra che riesce a giocare in maniera serena. Ora c’è un allenatore con esperienza, c’è Ranieri. E’ una stagione particolare, spero con il cuore che possa concludersi al meglio”.
E sul discorso allenatore torna a quelle voci post Mondiale che lo volevano vicino alla panchina blucerchiata, una panchina che avrebbe accettato. “Potevo venire alla Sampdoria? “Non potevo propormi io, certamente avrebbero potuto chiamarmi. Mi sarebbe piaciuto allenare la Sampdoria nella mia lunga carriera. Non avrei detto di no…”.
Ultima battuta sul campionato a porte chiuse: “E’ anomalo ma non bisogna pensare se ci saranno dei vantaggi o no ad avere il pubblico dalla propria parte. Bisogna pensare che dietro a questa decisione c’è un motivo, una ragione più importante di una partita di calcio”.