La Sampdoria di Venezia? Vincente e fortunata. Una fortuna che ci ha permesso di fare un salto in avanti in classifica…
“…Venezia è un albergo, San Marco è senz’altro anche il nome di una pizzeria. La gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra…”
E noi a Venezia ci siamo divertiti, abbiamo cantato a squarciagola, colorato una città da cartolina. Abbiamo vinto, messo un’ipoteca sulla nostra salvezza, salutando Venezia per questo campionato. Ciao anche al Pier Luigi Penzo. Una bomboniera. Io c’ero. Bisognava esserci. Io c’ero, non tutti c’eravamo. Quelli che magari criticano ancora, consegnano patenti dal divano di casa. Quelli che non hanno ancora capito che la Sampdoria ha sempre (e dico SEMPRE) avuto bisogno dei suoi tifosi.
Siamo una squadra femmina, si dice spesso. Ed è così. E come ogni donna va corteggiata, fatta sentire importante, amata. Dev’essere l’unica, nelle gioie e nel dolore. Un amore per molti venuto meno. Quella Curva, quelle due Curve avevano i nostri colori. Bello da vedere, dopo troppo tempo con stadi vuoti, gente demotivata, stanca di Ferrero e di soffrire. Questi tre punti ci danno forza. La danno davvero a tutti.
Ma “Venezia è un imbroglio, che riempie la testa soltanto di fatalità…”. Cosa voglio dire ancora con Francesco Guccini?
Sampdoria vincente con un po’ di fortuna…
Sampdoria, la fortuna gira dalla nostra parte ma non è finita…
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Che non è finita. Che servono ancora sei punti, meglio uno in più che in meno. Serve vincere ancora. Ma attenzione all’imbroglio. Perché a Venezia la Samp aveva paura. Un sentimento condivisibile. Ma che ci ha bloccato. Non ci ha fatto giocare a calcio. Vedo trionfalismo nei giudizi. Soprattutto in quello dei miei colleghi. Ma io al Penzo non ho visto una bella Samp. Non l’ho vista contro un piccolissimo Venezia…
Marco Giampaolo non ha sbagliato niente. Ha avuto coraggio. Ed è stato giustamente ripagato. Ma se a Venezia ci fosse stato in porta Falcone e non Audero non sarebbe cambiato niente. Il Venezia non ha mai tirato in porta. Se ci fosse stato anche Yoshida al posto dell’ottimo Ferrari (basta guardare i miei Top & Flop per rendersene conto).
La mossa vincente? Dentro Sabiri, fuori Quagliarella. Scelta che dovrà essere ripetuta. Perché Sabiri è il nuovo Ramirez, forse meglio), perché Quagliarella serve più nel finale che prima, durante la partita, dove c’è da lottare.
E di questo non ci dobbiamo stancare mai di farlo. Il giro di giostra a Venezia è finito, è andato bene, ci hanno fatto divertire perché onestamente noi, del nostro, ci abbiamo messo poco e niente. La paura, ripeto, era tanta. Si è letto più volte nel volto di Giampaolo, in quelli dei giocatori… Ma la Sampdoria ha fatto poco, troppo poco. Due regali enormi ci hanno consegnato, per una volta tocca a noi, tre punti. Ma il gioco? Se il portiere australiano avesse calciato subito via quel pallone e se Fiordilino non si fosse ripetuto?
È un mio mugugno? Dico di no. Semplicemente guardo la partita. La guardo dal vivo quando si può. E dal vivo, chi frequenta lo stadio lo sa, è un’altra cosa. Io ho visto una Samp che dal punto di vista del gioco, dell’essere cattiva, essere un martello continuo, manca ancora. Manca e quando l’avversario è superiore le prende (vedi Juve). Il Venezia con onestà intellettuale è stato veramente poca cosa. Se andrà giù lo merita. Se riuscirà a salvarsi avrà fatto un vero e proprio miracolo.
Ora però Giampaolo deve provare a giocarsele le partite, come faceva una volta. Deve provare a prendersi altri sei punti. Roma a parte alla ripresa del campionato, Bologna, Salernitana e Genoa. Le possibilità ci sono. Scegliete voi dove…