Sampdoria: dopo gli insulti e le minacce suoi social, la famiglia Garrone ha deciso di denunciare i leoni da tastiera.
Insulti e minacce, ma la famiglia Garrone ha deciso di rispondere. Il tutto ovviamente è accaduto sui social, così come la risposta della moglie dell’ex presidente della Sampdoria. Alcuni tifosi blucerchiati, infatti, non hanno dimenticato la promessa fatta da Edoardo Garrone, anni fa.
Ieri la Presidente Giorgia Meloni e oggi la Senatrice a vita Liliana Segre hanno denunciato i loro odiatori sui social network. In tutto 25 gli haters denunciati. 25 odiatori, individui forti unicamente di possedere una tastiera, uno schermo e un anonimato (se lo credono loro però, per estrema e imbarazzante ignoranza finché non si trovano un atto notificato) che attraverso i social hanno gravemente offeso, insultato e minacciato le due signore in questione, coinvolgendo anche una bambina di sei anni. Ma è successo anche a me e ai miei affetti. Una vicenda identica e sovrapponibile mi sta toccando da vicino. Io ho già denunciato e ho già ottenuto una citazione diretta a giudizio per i primi mesi del 2023 nei confronti di chi mi ha pesantemente offeso con insulti volgari e sessisti.
Anna Pettene non le manda a dire e spiega la situazione nel dettaglio. Nel suo post social poi aggiunge.
Sampdoria, il post della moglie di Edoardo Garrone
Sampdoria, la famiglia Garrone denuncia i leoni da tastiera
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A breve depositerò altra denuncia querela per ulteriori reati avvenuti in questo ultimo periodo. Un periodo denso di odio profondo e inaccettabile che vede coinvolta giornalmente la mia famiglia. Minacce a mezzo social di una gravità talmente eclatante per le quali non si può né si deve fare finta di niente. Se non reagiamo con gli strumenti della giustizia saremo destinati al buio della civiltà. Una simile barbarie sui social è inaccettabile perché poi il confine tra virtuale e reale può diventare molto sottile e qualcuno lo oltrepasserà.
Non si deve pensare che l’odio social sia specchio di questi tempi e che vada quindi tollerato come un tributo alla tecnologia che ha permesso tante cose positive. Perché questo fiume di odio può essere considerato progresso o evoluzione? Questa è una giungla. Questa è la preistoria. I leoni da tastiera hanno minacciato ai miei affetti un buco nella testa al 100%, o di essere scuoiato vivo, o di finire con lingua e braccia strappate, o di essere menati, o di ricevere una visita in casa, o di vedersi bruciare il giardino o di…crepa, cancro, maiale…insomma parole di disprezzo, malattia e morte…inequivocabili. Di queste parole odiose potrei riempire pagine.
E in effetti pagine di denunce e querele sono state già riempite in questi mesi con report dettagliati di quanto vomitato. Sono depositati in Procura. Decine e decine di profili già identificati che hanno scritto queste frasi. E poi vai a vedere il profilo del mostro odiatore e ti imbatti in padri, e purtroppo anche madri di famiglia che esibiscono foto di bambini sorridenti che vanno allo stadio con sciarpe e cappelli colorati a tifare i colori più belli del mondo imbrattati, peccato, dalla ignoranza e dalla violenza di chi parla ancora di stile da rispettare e da far rispettare…con la violenza, l’odio, la malattia e la morte. Un ossimoro sinistro. Con una mano tengono il figlio piccolo in braccio e con l’altra scrivono brutalità…
Questo solo uno stralcio del lungo post-sfogo social.