Srecko Katanec, che ha fatto esordire Stojanovic con la Slovenia, elogia Andrea Pirlo per il cambio di modulo della Sampdoria, con cui Petar può esprimersi al meglio
L’esperienza di Petar Stojanovic alla Sampdoria ha vissuto di alti e bassi. Titolare subito, con Andrea Pirlo che lo ha schierato dall’inizio in sette delle prime otto partite, poi appena cinque volte tra ottobre e inizio marzo. E ora di nuovo una pedina importante anche grazie al cambio di modulo.
Il passaggio al 3-5-2 esalta, secondo il centrocampista dello scudetto del 1991 Srecko Katanec le caratteristiche di Petar. A TV Capodistria, l’ex blucerchiato ha spiegato i motivi di questo cambiamento, ricordando quando lo ha fatto esordire con la nazionale slovena l’8 novembre 2014:
Capisco Pirlo, anch’io lo mettevo esterno destro a quattro. Giocava bene, poi faceva uno sbaglio e rovinava tutto. Non è difensore e si vede. Con la Slovenia, viene utilizzato più avanti e si sente libero, gioca senza pressione e ha fatto molto bene. È bravo tecnicamente, sa cosa fare, ma in marcatura non rende, può essere utilizzato solo nel modulo a tre.
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Le lacune difensive, dunque, sono alla base delle difficoltà di Stojanovic nella difesa a quattro. L’esterno della Sampdoria è una colonna della Slovenia, con cui ha giocato da titolare nella partita vinta per 2-0 contro il Portogallo, contro cui il ct Cesar, sostituto per l’occasione di Kek, lo ha impiegato esterno alto nel 4-4-2:
È stato uno dei migliori. Ha fatto una grande partita, come capita spesso, è uno specialista nei cross. È un bravo giocatore ed un’ottima persona. Non è, però, un difensore.
Anche grazie al nuovo modulo e alle capacità di Stojanovic la Sampdoria, che era partita male, può entrare ai playoff. E da lì inizierà un altro campionato:
Certamente, sono partiti male e poi è difficile rimontare. Possono entrare nei playoff e poi comincia un altro campionato. La B resta un torneo molto difficile e se devi puntare alla promozione servono giocatori di personalità.