Angelo Palombo è tornato a parlare del trasferimento all’Inter del 2012: il capitano non avrebbe mai voluto lasciare la Sampdoria
Angelo Palombo ha trascorso una vita alla Sampdoria. Dal 2002 al 2017 con, in mezzo, il breve passaggio all’Inter, dove è rimasto per sei mesi tra il gennaio e il giugno de 2012. Un’avventura non certo esaltante in una squadra che, dopo il Triplete del 20120, aveva iniziato a sgretolarsi.
Una squadra in cui Palombo, che giocò tre partite contro Palermo, Roma e Catania per un totale di 177 minuti, non sarebbe voluto andare. Non tanto per l’Inter, quanto, come affermato al Secolo XIX, per non lasciare la sua Sampdoria, che, in quell’anno, stava affrontando la Serie B:
Chi lo sa, a Milano neanche volevo andarci. In nerazzurro sono stato bene e ringrazierò sempre società, compagni e tifosi che mi hanno fatto sentire di famiglia, però avevo la faccia lunga. Volevo Genova e la Samp. Tant’è che sono tornato.
Sampdoria, Palombo e l’empatia con Mihajlovic
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Poi i problemi alla Sampdoria, in cui finì fuori rosa per le prime 17 partite della stagione 2012/13 salvo, poi, essere reintegrato da Delio Rossi. Poi, l’anno dopo, l’arrivo di Sinisa Mihajlovic:
Sono finito subito fuori rosa, reintegrato grazie a Delio Rossi. Poi Mihajlovic che è stato l’allenatore con il quale ho avuto la maggiore empatia. Un’intesa spontanea che andava al di là del gioco.
La sua storia con la Sampdoria è iniziata da fallimento della Fiorentina. Lo svincolo poi il placet di Beppe Marotta e Walter Novellino:
Salvatore Asmini, il direttore sportivo, mi aveva seguito nelle nazionali giovanili e come ha saputo che ero svincolato mi ha cercato con il placet di Marotta e di mister Novellino. Lungo la strada verso il ritiro ho firmato il contratto al bar dell’aeroporto di Varese. Quell’estate avevano esaurito il budget di mercato. Diciamo che sono stato un’occasione.