Arrivato l’esito degli esami di Pedrola dopo l’infortunio improvviso in Sampdoria-Reggiana, di nuovo al bicipite femorale destro
Un’altra lesione muscolare. Di nuovo al bicipite femorale della coscia destra. Tanta sfortuna per Estanis Pedrola, che è uscito in lacrime dal terreno di gioco del Luigi Ferraris dopo poco più di dieci minuti dal suo ingresso in campo. Gli è stato fatale uno scatto, che gli ha procurato una lesione, accertata dagli esami strumentali a cui si è sottoposto in mattinata.
Purtroppo la sua partecipazione ai playoff è seriamente a rischio, soprattutto perché è una ricaduta allo stesso identico muscolo che lo ha tormentato per 6 mesi. Ciò indurrà l’area medica e lo staff sanitario della Sampdoria ad andarci piano con questo muscolo nel rientro, che non andrà forzato troppo.
Il classe 2003, era rientrato da circa un mese a piena disposizione e Andrea Pirlo aveva ricominciato ad usarlo. Dall’uscita in lacrime in Sampdoria-Reggiana si era percepito che fosse un problema serio e tutto lo stadio lo ha applaudito per fargli forza. Dalle prime sensazioni, il tecnico blucerchiato non aveva saputo quantificare bene l’entità dell’infortunio, visto che lo stesso Pedrola non aveva dato indicazioni precise:
Pedrola ha detto che non ha sentito un dolore pazzesco, solo un po’ indurirsi il muscolo, speriamo non sia niente di grave. È un ragazzo straordinario che ha passato un anno terribile, aveva ripreso fiducia, aveva voglia di giocare ed è un’arma in più anche per noi, le sue qualità sono enormi, il suo infortunio è stato il momento più triste della partita. Bisogna capire il ragazzo, ha sentito tante volte i dolori così durante l’anno quindi non sa bene riconoscerne l’entità. Bisogna vedere come sta
Molto infatti dipendeva dalla sua percezione, comprensibilmente non del tutto oggettiva, dell’infortunio. Anche perché è arrivato in modo sistematico, sempre a quel bicipite femorale, con circostanze davvero simili fra loro per tutta la stagione.
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La cronistoria è incredibilmente fatta di corsi e ricorsi: primo infortunio contro il Catanzaro, a inizio ottobre, a Marassi. Pedrola approfitta di una sosta nazionali per rientrare senza saltare troppe partite, ma a fine ottobre, contro il Cosenza, subisce un riacutizzarsi del problema, sempre al bicipite femorale. E sempre in casa della Sampdoria, davanti ai suoi tifosi.
Da lì non è più rientrato a disposizione fino a inizio aprile. Di mezzo un ritorno a Barcellona, casa sua, anche per recuperare energie più mentali che fisiche. Poi un lungo periodo di riabilitazione e terapia a Desenzano, seguito da vicino, fino al ritorno a Bogliasco. A qualche sparuta apparizione in gruppo ha alternato periodi di lavoro a parte, fino a fine marzo.
Dopo praticamente 6 mesi, rieccolo tra i convocati di Sampdoria-Ternana, il 1° aprile, stavolta per davvero. Pirlo non lo rischia, non serve in una gara vinta 4-1. Il ritorno effettivo in campo è contro il Palermo, il 6 aprile, 9 minuti che sono apparsi la fine di un incubo, per lui e per i tifosi che lo hanno atteso tantissimo.
Tra Südtirol, Spezia, Como e Lecco mette minuti nelle gambe, si comincia a sperare che possa partire titolare. Ma Pirlo frena, non è ancora il miglior Pedrola. Purtroppo, aveva ragione. Lo spagnolo si è fatto di nuovo male e ha già ricominciato a sottoporsi alle terapie del caso.