Matteo Manfredi ha dato carta bianca a Pietro Accardi sul mercato: la Sampdoria è costruita per andare in Serie A, anche andando oltre il monte-ingaggi
Per la costruzione della Sampdoria che dovrà salire in Serie A il presidente Matteo Manfredi non ha badato a spese. Il numero uno ha dato carta bianca a Pietro Accardi, che ha messo a disposizione di Andrea Sottil (e, prima, di Andrea Pirlo) ben 15 nuovi acquisti. Alcuni dei quali di livello altissimo, come Massimo Coda, Gennaro Tutino e Marco Silvestri.
Acquisti da Serie A, acquisti per cui non si è badato troppo al monte-ingaggi, come riporta l’edizione genovese de La Repubblica. E’ vero che sono stati risolti contratti onerosi (Valerio Verre e Andrea Conti) e sono andati via giocatori con stipendi alti (Nicola Murru), ma sono rimasti altri come Antonio Barreca, Fabio Borini, Pajtim Kasami, Bartosz Bereszynski, Matteo Ricci che pesano sulle casse.
Sampdoria, Matteo Manfredi copre eccedenza sul monte-ingaggi
Sampdoria, il monte-ingaggi non è un problema. Il motivo
LEGGI ANCHE Sampdoria, Gazzetta: Paolo Vismara da record. Cosa farà Andrea Sottil?
A loro sono stati aggiunti stipendi onerosi come quelli di Coda e Tutino. Il monte-ingaggi, tuttavia, non ha rappresentato un vincolo:
La conferma arriva anche dalle ultime operazioni, con il cambio in panchina, il più rapido nella storia della Sampdoria, e l’arrivo di un portiere, con 161 presenze in serie A, vanno ad alzare un “monte ingaggi” già importante, ma considerato in questo momento non un vincolo rispetto a operazioni ritenute comunque necessarie.
Priorità all’indice di liquidità e al campo. A giocatori forti, funzionali. La Sampdoria è sicuramente andata oltre rispetto al salaty cap da dieci milioni imposto dalla Serie B e toccherà alla proprietà coprire il 40% dell’eccedenza tramite una fideiussione.