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Sampdoria, Giampaolo non è Nicola e che Verona sia fatale…

di Marco Benvenuto
Calciomercato Salernitana Squadra Nicola

La Sampdoria è in mano a Marco Giampaolo e non a Davide Nicola abituato alla lotta e alle pressioni. Ora però che Verona sia fatale…

Il calcio è storia di uomini in lotta tra loro in vista di un obbiettivo non condivisibile. Dove arriva uno non c’è spazio per l’altro. È questo il caso della lotta per la salvezza. Un rollerball impietoso dove non si può stare a mezza via: dentro o fuori. Fast & furious… Roba de “garra”, se volete, o di “cazzimma” se più vi piace. La Sampdoria ce l’ha? No, spiace dirlo. Senza se e senza ma…I tifosi ce l’hanno, la squadra no.

Le ultime giornate di campionato mettono di fronte, seppure a distanza ma non troppo, uomini come Marco Giampaolo, Davide Nicola e Walter Mazzarri. Inutile ribadire che il tecnico doriano è quello messo meglio: non certo per quanto espresso in questo triangolo diabolico, ma per un tesoretto di punti che, in epoca di inflazione crescente, potrebbe, però, sciogliersi come neve al sole… Ma anche no.

Quello che, invece, salta all’occhio è la differenza, percepibile, a livello di status tra i tre allenatori. Nessuno vuole mettere a confronto carriere perché è un giochetto inutile: conta solo il presente. E che cosa dice l’oggi? Dice che Nicola e Mazzarri, dalla loro, hanno una memoria storica in ordine all’impietosa roulette della salvezza di gran lunga superiore a quella di Marco Giampaolo. Sporchi e cattivi? Se deve essere street fight, temo di immaginare chi sarebbe il soccombente…

Sampdoria, Giampaolo trasformi la Fatal Verona in un successo…

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Un tempo, quando le cose andavano male in una squadra, arrivava Nedo Sonetti che, con qualche sberla e un calcio in culo, ribaltava le prestazioni. Oggi Davide Nicola, seppur con modi più politically correct, ha messo in fila imprese che si chiamano Crotone, Torino e Genoa. Autentiche mission impossible condotte sul filo dei nervi. Un’abitudine alla tensione che, non pare proprio proprio alberghi nel DNA del tecnico Giampaolo e dell’ambiente tutto. L’occhio è lo specchio dell’anima: non tradisce mai.

In tema di imprese al limite del possibile, già quella portata avanti da Mazzarri in questa stagione con il Cagliari, fornisce la misura delle “palle” messe in mostra dal tecnico ex blucerchiato. Ma non basta perché, in tema di corsi e ricorsi storici, il film si riavvolge alla stagione post Caciopoli quando sulla panchina della Reggina, Mazzari recuperò gli 11, dicesi undici, punti di penalizzazione arrivando alle soglie dell’Intertoto.

Questo per dire che cosa? Che la parabola egli ascensori in discesa e in salita, nel calcio, è sempre attuale. Un Marco Giampoalo a stretto contatto di gomito di questi ragazzacci, non ci fa dormire sonni sereni. Verona spesso è fatale negli annali del calcio. Ma fatale si può leggere in tanti modi e qui c’è da augurarsi di leggerlo nel modo giusto…



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