Il Brescia, racconta la Gazzetta dello Sport, ha presentato un esposto alla Lega B per chiarimenti su operazioni finanziarie di alcune squadre, tra cui la Sampdoria con i riscatti di Leoni e Pedrola. Ma il club ha operato in modo legittimo
La Sampdoria sta cercando di costruire una squadra competitiva con l’obiettivo di raggiungere la Serie A. Lo sta facendo fronteggiando anche i paletti stringenti delle Noif, derivanti dal piano di ristrutturazione presentato lo scorso anno in continuità aziendale, per cui l’attuale calciomercato è l’ultimo con le limitazioni. Significa che i blucerchiati devono mantenere un indice di liquidità sempre positivo e, soprattutto grazie alle rescissioni contrattuali, Pietro Accardi sta bilanciando le operazioni.
La Gazzetta dello Sport ha rivelato che c’è chi vuole vederci più chiaro sulla vicenda. Il Brescia, infatti, avrebbe presentato un esposto alla Lega B per chiedere chiarimenti riguardo alcune operazioni portate a termine da alcune squadre, tra cui Spezia, Juve Stabia e anche la Sampdoria. Nello specifico, riporta ancora la Rosea, sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero finiti i riscatti di Giovanni Leoni ed Estanis Pedrola, rispettivamente per le cifre di 1,5 e 3 milioni di euro.
La Sampdoria, a causa dell’articolo 90 delle Noif, non potrebbe spendere prima di aver incassato. Ma non avrebbe compiuto nulla di illegittimo coi riscatti dei due giovani calciatori.
Sampdoria, riscatti di Leoni e Pedrola regolari. La spiegazione
Sampdoria, Gazzetta dello Sport: esposto del Brescia per i riscatti di Leoni e Pedrola. Il chiarimento
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Per quanto riguarda Leoni, infatti, il riscatto dal Padova è avvenuto nella fascia temporale prestabilita a livello federale. Cioè a metà giugno c’erano due giorni prestabiliti per esercitare i riscatti concordati precedentemente con la società che ha prestato i giocatori in questione. Nei due giorni successivi, poi, c’era la possibilità di esercitare i contro-riscatti. Regola valida anche per la Sampdoria e il suo talento classe 2006.
In realtà, per questo tipo di operazioni, è consentito fare debito ai club, salvo che poi venga ricolmato il prima possibile. Anche perché formalmente il calciomercato inizia il 1° luglio, mentre questi riscatti avvengono sempre prima. I blucerchiati hanno poi riequilibrato l’indice di liquidità con le rescissioni successive (Askildsen, Conti, Verre) e le partenze a contratto scaduto (Murru, Piccini), riuscendo a farci stare dentro anche l’arrivo di Massimo Coda (per cui non avrebbe versato soldi per il cartellino).
Ancora diverso il caso di Pedrola. Se si fa caso al sito web blucerchiato, è stato ufficializzato il riscatto di Leoni, ma non quello dello spagnolo. Il fatto è che la Sampdoria ha tempo fino al 2025 per esercitare l’opzione, che peraltro è obbligatoria perché il 2003 ha raggiunto le 10 presenze nella scorsa stagione.
Di fatto a Genova devono per forza riscattarlo dal Barcellona, ma non l’hanno ancora pagato. Quindi Pedrola non va conteggiato, almeno nell’immediato, per l’indice di liquidità. La Sampdoria, quindi, non ha fatto nulla che non fosse consentito. Casomai ha messo in luce qualche falla delle normative in merito ai prestiti, ai loro riscatti e alle società che aderiscono a procedure della gestione della crisi.