Gli episodi hanno fortemente caratterizzato Sampdoria-Bologna e non è la prima volta: i blucerchiati hanno meno rigori di Genoa e Lecce e, nel palazzo, sembrano contare molto poco
La lotta salvezza quest’anno si sta giocando punto a punto. Sampdoria, Genoa e Lecce lotteranno, probabilmente, fino all’ultima giornata per rimanere in Serie A e in questa bagarre un ruolo decisivo lo giocheranno gli episodi. Anche quelli arbitrali. In questi ultimi la Sampdoria, guardando soprattutto cosa è successo con il Bologna, è nettamente sfavorita rispetto alle altre due.
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Il Genoa di Preziosi, con i due rigori fischiati contro il Brescia, è arrivato a ben 13 tiri dal dischetto. Solo due in meno della tanto criticata Lazio di Lotito. Il Lecce, invece, ne ha ricevuti ben dieci, due in più della Sampdoria, ferma a otto. Otto che, con un arbitraggio migliore e con maggior attenzione in sala Var sarebbero potuti essere nove dopo la partita con il Bologna. Perché il labbro di La Gumina è ancora dolorante dopo il pugno di Danilo in piena area. Totalmente ignorato.
Il valore della Sampdoria nel cosiddetto ‘palazzo’, nei giochi di potere è molto vicino allo zero. Perché, altrimenti, non si spiega una disparità di trattamento così alta rispetto alle dirette concorrenti. Non solo la Sampdoria può lamentarsi, perché gli zero rigori fischiati all’Udinese e i tre al Brescia gridano un po’ vendetta. Ferma a sette la Spal.