Cosa fanno oggi i blucerchiati protagonisti dello primo e unico scudetto della Sampdoria 1991? Tante le sorprese…
Non è un bel momento per la Doria, che lunedì 8 maggio, con la sconfitta a Udine, ha avuto la matematica certezza della retrocessione. Una stagione partita male e finita peggio, con il peggior risultato di sempre e un ultimo posto che non rende omaggio ad una società storica che meriterebbe molto di più. In attesa di conoscere il futuro della società ci coccoliamo andando a ritroso nel tempo e ripercorrendo i momenti di gloria della squadra Genoana.
In questo viaggio nel passato non possiamo che fermarci nel decennio 1984-1994, dove la Samo ha vinto 4 Coppe Italia (1985, 1988, 1989, 1994), 1 Supercoppa italiana (1992), 1 Coppa delle Coppe (1990) e, soprattutto, 1 Scudetto (1991). Nella stagione successiva, quella del 1991-92, sfiorò addirittura il sogno di vincere una Coppa dei Campioni, perdendo 0-1 ai tempi supplementari la finale di Wembley contro il Barcellona…ma è un’altra storia.
La squadra vincitrice del primo e unico scudetto doriano si impose battendo la concorrenza tra le altre del Napoli di Maradona, ora diventato anche protagonista di una slot online, come leggiamo sul portale slotmachineweb.com. 20 vittorie, 11 pareggi e sole 3 sconfitte per un totale di 51 punti a +5 da Milan e Inter.
In panchina Vujadin Boškov, in campo nomi del calibro di Pagliuca, Vierchowod, Pellegrini, Lanna, Beppe Dossena, Cerezo, Lombardo, Karanec, Vialli, Mancini, Branca… Una squadra che nulla aveva da temere rispetto alle altre e che, a fine stagione, arrivò anche in finale di Coppa Italia e si giocò la finale di Supercoppa UEFA (persa contro il Milan).
Sampdoria, cosa fanno i blucerchiati dello scudetto? Katanec come Mancini…
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Alcuni protagonisti di quella rosa hanno continuato, chi più, chi meno, a calcare i campi di calcio e a far valere anche dalla panchina la loro conoscenza calcistica (uno su tutti il CT della nostra nazionale Roberto Mancini, ma anche Srecko Katanec, CT della nazionale uzbeka dal 2021); altri hanno scelto la carriera dirigenziale (come nel caso di Marco Lanna, nominato presidente proprio del club doriano al posto del dimissionario Massimo Ferrero, e di Umberto Calcagno, vicepresidente e consigliere federale della FIGC); altri ancora fanno gli opinionisti in TV con discreto successo (come Giuseppe Dossena, entrato in Rai nel 2004).
Curiosa la scelta di Pietro Vierchowod, che nel 2012 si è candidato a sindaco nelle elezioni comunali della città di Como alla guida di una lista civica, ottenendo il 2,53% delle preferenze con 1017 voti. Altrettanto curiosa la scelta di Gianluca Pagliuca di dedicarsi alla scrittura: nel 2022 ha pubblicato, infatti, la sua autobiografia dal titolo Volare libero (Minerva editrice).
Lo scudetto di Vujadin Boskov
Chiudiamo ricordando con affetto Vujadin Boskov, morto all’età di 82 anni dopo una lunga malattia, al quale è stato dedicato il “Trofeo Vujadin Boskov”, e soprattutto Gianluca Vialli, protagonista assoluto del nostro calcio e del calcio mondiale che si è spento il 6 gennaio di quest’anno all’età di soli 58 anni.
Uno dei più forti centravanti degli anni ‘80-’90, vincitore di innumerevoli trofei di club e individuali. Candidato più volte al Pallone d’oro e inserito nel 2015 nella Hall of Fame del calcio italiano. In vita è stato calciatore, allenatore, dirigente, ambasciatore italiano per il campionato d’Europa 2020, capo delegazione della nazionale italiana, opinionista televisivo, consulente e commentatore tecnico, conduttore televisivo, fondatore di una Onluns per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, scrittore…insomma, una vita piena che ha lasciato sicuramente nel cuore dei tifosi doriani e non solo un segno molto profondo che difficilmente verrà cancellato.