Sampdoria, quali sono le cause della retrocessione in Serie B? L’analisi

Sampdoria, quali sono le cause della retrocessione in Serie B? L’analisi parte da lontano: da Giampaolo a Stankovic…
All’inizio della stagione 2022/2023 di Serie A, soprattutto in virtù di quelle che erano state le promozioni dalla Serie B e del livello di altre formazioni, nessuno poteva aspettarsi che la prima squadra matematicamente retrocessa, con diverse giornate di anticipo, fosse la Sampdoria. La squadra ligure, dopo la retrocessione del Genoa al termine della stagione 2021/2022, era rimasta l’unica della regione in A e, adesso, con il Genoa promosso e la Samp retrocessa, non sarà ancora possibile vedere un derby della Lanterna nell’ambito della prossima stagione.
Difficilmente qualcuno avrebbe potuto scommettere a proposito di un esito di questo genere, soprattutto per quanto riguarda i punteggi e le prestazioni offerte dalla squadra: a proposito di pronostici, dato che il settore mobile dei giochi su internet e delle app Android ed iOS dei casino online è in continua crescita, era stato possibile dare uno sguardo alle quote, che vedevano molto più sfavorite – ad inizio stagione – squadre come Spezia, Verona, Lecce, Cremonese, Empoli e Salernitana. Insomma, quello della Samp è stato un vero e proprio tonfo inaspettato e imprevisto per numerosi addetti ai lavori, ma quali sono state le reali cause della retrocessione della squadra?
I problemi societari della Sampdoria hanno condizionato il campionato…

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La stagione 2022/2023 della Sampdoria non è iniziata certamente nel migliore dei modi, a causa di quei problemi societari che avevano riguardato la squadra a seguito dell’arresto del presidente Massimo Ferrero. La Sampdoria, che era stata già vicina alla cessione nell’ambito della scorsa stagione, veniva da un clima di grande incertezza per quanto riguarda la condotta societaria e, allo stesso tempo, anche per quel che concerne altri fattori, che hanno a che fare con stipendi, gestione dell’organico, posizionamento delle figure professionali e tanto altro ancora.
C’è di più: la Sampdoria potrebbe essere molto vicina al fallimento e alla cessione del titolo, con una prospettiva che è stata concreta per la squadra in diversi momenti della stagione e che, indipendentemente dal risultato maturato sul terreno di gioco, avrebbe portato ad una sentenza che appare inevitabile per i blucerchiati; addirittura, la Sampdoria potrebbe non essere chiamata più allo stesso modo per qualche stagione, così come accadde alla Fiorentina, a causa di una denominazione non topografica che la squadra potrebbe perdere a causa della procedura di fallimento. Insomma, non certamente una realtà stimolante e semplice in cui cercare di performare al meglio, in cui la realtà extra-campo è molto più pressante di quella del terreno di gioco.
Il cambiamento degli allenatori e i problemi in campo
Cercando di osservare anche la realtà sul terreno di gioco, per la formazione doriana che ha ben poco da recriminare dal punto di vista tecnico (dato un disinteresse da parte dell’ambiente assolutamente motivato da fattori extra-calcistici), si possono citare il cambiamento degli allenatori e i problemi in campo che sono stati palesati durante tutta la stagione. La Sampdoria ha iniziato con Giampaolo all’inizio di una stagione difficile in cui la squadra è entrata costantemente in difficoltà; l’ingaggio di Dejan Stankovic, che avrebbe dovuto risollevare le sorti dell’ambiente soprattutto dal punto di vista delle motivazioni e della giusta “garra” da mostrare in campo, non ha certamente migliorato la triste condizioni.
La Sampdoria si è ritrovata con un organico potenzialmente da salvezza tranquilla, formato – tra gli altri – da Audero, Djuricic, Nuytinck, Gabbiadini, Leris, Sabiri, Jesé Rodriguez, ma che in campo non è stato mai in grado di offrire prestazioni convincenti. In una delle uscite più difficili della stagione, la Sampdoria ha subito fortemente il Lecce, che ha tirato più di 30 volte verso la porta blucerchiata. Una squadra senza idee, totalmente arrendevole e in cui nessuno ha saputo rendere neanche al minimo delle proprie possibilità.
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