La Sampdoria è stata la vita di Roberto Mancini, che ricorda anche gli amici scomparsi negli ultimi due anni: Vialli, Mihajlovic ed Eriksson
Sessant’anni di Roberto Mancini. La bandiera, la storia della Sampdoria arriva a un traguardo importante e, in una lunga intervista al Giornale, ripercorre la sua carriera. Iniziata dal Bologna e proseguita con una parentesi unica, magnifica a Genova, diventata la sua città, la sua casa.
Per lui, nato a Jesi, Genova e la Liguria sono i posti del cuore. Del resto la Sampdoria è stata la sua squadra per quindici anni e continua a esserlo anche ora, perché quello che lui, Luca Vialli, Attilio Lombardo, Gianluca Pagliuca, Paolo Mantovani, Vujadin Boskov hanno fatto rimarrà per sempre:
Sono rimasto 15 anni. Abbiamo raggiunto tutti i record possibili e immaginabili con la Samp, quando giocavo io. È stata la mia vita.
Sampdoria, Mancini: quanto mi mancano Luca, Eriksson e Sinisa
Roberto Mancini: Sampdoria la mia vita, sento il vuoto senza Vialli, Mihajlovic ed Eriksson
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A Genova, dal 1982 al 1997, ha vinto quattro Coppa Italia (1985, 1988, 1989, 1994), una Supercoppa italiana (1991), una Coppa delle Coppe (1990) e, soprattutto, lo scudetto nella stagione 1990-91, l’anno più bello della storia blucerchiata. Il tutto condito da 171 goal in 567 partite.
Era una squadra, una famiglia, nata grazie al sogno, all’abilità di Paolo Mantovani. Il papà di tutti, una figura iconica e meravigliosa per la Sampdoria, grazie al quale è nata l’epopea d’oro vissuta dai blucerchiati:
Un presidente meraviglioso. Mise su una squadra incredibile: eravamo uniti, vivevamo tutti per la maglia. Abbiamo vinto uno scudetto, siamo arrivati in finale di Coppa Campioni, 15 anni di vita stupenda. Non posso non citare il direttore sportivo Paolo Borea che dal Bologna mi ha portato a Genova. Nel 1993, con la morte di Mantovani, finì un’epoca. Rimasi altri quattro anni e poi andai alla Lazio.
Non sono stati facili gli ultimi due anni per Mancini, che tra la fine del 2022 e del 2024, ha perso tre figure cardini della sua vita, come Sinisa Mihajlovic, Luca Vialli e Sven-Goran Eriksson:
Mi mancano Luca, Eriksson, Mihajlovic. Lei non può immaginare nemmeno quanto mi mancano. Che solitudine, che deserto mi hanno lasciato nel cuore.