Premier League, anche il Leicester dell’ex Sampdoria Praet rischia la retrocessione: tre partite (complicate) per giocarsi il futuro
In questi giorni, a retrocessione matematica avvenuta, in tutta Italia si è sentito parlare della Sampdoria come di un patrimonio del nostro calcio, una squadra iconica che, soprattutto negli anni d’oro, ha regalato una delle più belle storie che la Serie A abbia mai prodotto. Ecco, in Inghilterra c’è una squadra simile, che in un periodo più recente ha fatto sognare tutta Europa compiendo un autentico miracolo. E che, come i blucerchiati fino alla gara contro l’Udinese, deve giocarsi le ultime chance di salvezza.
Si tratta del Leicester City, il club che, in un’inattesa cavalcata, nella stagione 2015/2016 vinse la Premier League sotto la guida di Claudio Ranieri, vecchia conoscenza anche della Sampdoria. Adesso le Foxes sembrano soltanto un’ombra sbiadita di quel periodo: terzultimi in classifica a 30 punti, distanti due lunghezze dalla posizione salvezza, devono giocarsi il tutto e per tutto nelle ultime 3 giornate rimaste. Ma non sarà facile.
Di fronte a loro, i ragazzi di Dean Smith avranno in ordine Liverpool e Newcastle, entrambe in lotta per un posto in Champions League nella prossima stagione. I Reds vengono da 5 successi consecutivi, mentre i Magpies stanno terminando un’annata straordinaria da ogni punto di vista.
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Premier, il Leicester di Praet a rischio retrocessione: le analogie con la Sampdoria
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All’ultima giornata invece il Leicester giocherà col già salvo West Ham, sfida che evoca brutti ricordi perché è quella che, nel 2018, precedette di poco la morte, per incidente in elicottero, del presidente Vichai Srivaddhanaprabha, artefice del miracolo Foxes insieme a Ranieri. Sarà probabilmente la partita da tutto e per tutto per Praet e compagni, per impedire che il miracolo di questa squadra non precipiti in Championship dopo soli 7 anni.
Cosa che all’incirca accadde alla Sampdoria. Dopo lo scudetto storico del 1991, in 8 anni la società finì in Serie B. Altra analogia tra i blucerchiati del passato e gli inglesi, per i quali però la vittoria della Premier League fu forse più inattesa, più improvvisa. Il Leicester era tornato nel massimo livello britannico nel 2014, dopo 10 anni consecutivi di Championship, e nel giro di sole 2 stagioni ha centrato l’impresa storica. La squadra dell’era Paolo Mantovani, invece, aveva costellato la seconda metà degli anni Ottanta di successi, prima della Coppa delle Coppe del 1990 e dello Scudetto.
Ma al di là dei parallelismi perfetti, le vittorie di Sampdoria e Leicester hanno rappresentato, per due generazioni diverse, alcune delle favole più belle che il calcio potesse raccontare. E, in questa stagione travagliata per entrambe, una è già tristemente ritornata in Serie B e attende il verdetto sul fallimento. L’altra sta per provare il tutto e per tutto per non chiudere male il suo glorioso ciclo, con sole 3 partite per restare viva. Per evitare una discesa in Championship dopo 9 anni, frutto anche di scarsi investimenti sul mercato, un po’ come a Genova sono stati costretti a fare.
Nelle fila della società c’è anche Dennis Praet, ex centrocampista della Sampdoria dal 2016 al 2018, che a inizio stagione sembrava non dovesse nemmeno rimanere alle Foxes. Ma le leggi del mercato hanno vinto e così il belga ha vestito ancora la maglia del Leicester, ottenendo però un minutaggio altalenante. Solo 6 apparizioni da titolare per lui, su 22 totali, con una media di 29 minuti a partita e una rete a referto. Numeri di un giocatore che fa fatica a giocare in una squadra che lotta per sopravvivere e il cui futuro, a prescindere dal destino del club, sembra essere lontano.