Francesca Fioretti, compagna di Davide Astori, torna a parlare della tragedia del difensore della Fiorentina e di come la sua vita e quella della figlia Vittoria siano cambiate da allora.
Una tragedia che ancora fa male. E fa ancora più male sapere che forse poteva essere evitata. La morte di Davide Astori ha segnato e segna ancora l’immaginario di tutto il calcio italiano, che si è stretto fin da subito attorno alla compagna Francesca Fioretti e alla figlia della coppia, Vittoria.
Proprio Francesca Fioretti, intervistata a Verissimo da Silvia Toffanin, ha parlato di come, dopo la morte di Astori, c’è stato anche spazio per la rielaborazione del dolore, per la reazione e la rinascita che fa i conti col passato. Proprio come si legge nel nuovo libro della Fioretti, “Io sono più amore“.
Un libro in cui si comincia a parlare dalle prime settimane del dolore dopo la scomparsa di Astori e di come il rapporto con la figlia Vittoria (all’epoca dell’accaduto aveva solo due anni) sia diventato per Francesca una vera simbiosi:
All’inizio ho raccontato istintivamente la verità a Vittoria. Volevo costruire con lei un rapporto di fiducia. Non l’ho mai illusa, poi col tempo è cresciuta e il racconto è diventato più complesso. La curiosità di una bambina di cinque anni è diversa da quella che aveva a due. Oggi Vittoria è una bambina felice e viviamo questa perdita come una cosa normale delle nostre vite
Vite che però hanno avuto complicazioni persino burocratiche. Oltre ad aver subito la perdita del papà, Vittoria è stata affidata ad un giudice tutelare. Per Francesca Fioretti è stata un’ulteriore sofferenza:
Anche se non eravamo legati da vincolo matrimoniale, io e Davide eravamo una famiglia a tutti gli effetti. Abbiamo deciso consapevolmente di avere Vittoria. Ma senza matrimonio si sono innescate dinamiche che solo oggi comprendo. Non tutti i minori hanno una situazione serena, perciò è giusto che esistano questi tutori. Ma per una mamma responsabile che dedica tutta la sua vita alla figlia è difficile accettare altri prendano decisioni per lei. Tutti pensavano di avere più diritto di me riguardo Vittoria
Morte Astori, c’è responsabilità medica: “Bastava un esame in più”
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La morte di Davide Astori forse poteva essere evitata. Il 3 maggio scorso il Tribunale di Firenze ha condannato Giorgio Galanti, 71 anni, cardiologo ex direttore del reparto di Medicina Sportiva dell’ospedale di Careggi. La condanna, dopo la sentenza in primo grado, è di un anno per omicidio colposo, perché è stata riconosciuta una responsabilità medica dei fatti accaduti.
Una tragedia forse scongiurabile, con un esame cardiaco in più. Francesca Fioretti, alla domanda in questione a Verissimo, risponde:
Bastava un esame in più, è stata riconosciuta una responsabilità medica perché dai risultati dell’elettrocardiogramma Davide doveva essere sottoposto a un banale holter. Che non è mai stato fatto. Vorrei impegnarmi per far sì che l’holter diventi obbligatorio a prescindere dai risultati dell’elettrocardiogramma
Ma ora Francesca Fioretti e la figlia Vittoria sono pronte a reagire al lutto e a lasciarsi il passato alle spalle:
La vita va vissuta a prescindere da tutto. Vivo per mia figlia ma anche per me, perché alla mia età non è giusto che io sopravviva. La morte è una cosa naturale e se trasformi il vuoto in un posto sicuro dove vivere allora ti salvi. Il dolore per Davide è ancora immenso, ma il suo colore è cambiato nel tempo.