Marco Lanna è diventato oggi il punto di riferimento della Sampdoria per tutti i tifosi. La squadra di Giampaolo invece può migliorare…
La sconfitta è ingiusta, sia per il gioco messo in mostra dalla Sampdoria, sia per l’episodio del goal annullato.
E pensate a parti invertite cosa avrebbe detto Gasperini.
Eppure, la prima è quasi buona, risultato a parte.
E su qualche particolare anche ottima.
A partire dal fatto che, per la prima volta da tanto tempo, si superano in scioltezza i 20mila spettatori: 14348 abbonati e 5699 paganti.
Per arrivare al recupero definitivo dell’identità blucerchiata “rubata” da Massimo Ferrero negli anni, quando disse che l’inno faceva schifo e che l’avrebbe cambiato e poi ancora che stava studiando una marcetta veloce.
Vedete, l’ho già scritto alla prima di Coppa Italia, venerdì scorso contro la Reggina.
Ma, se possibile, oggi è ancora più emozionante, più bello, più dolce.
Commovente il ricordo di Vittorio De Scalzi
Perché, come al solito, Marco Lanna fa la cosa giusta e ricorda Vittorio De Scalzi nel più bello dei modi, con una straordinaria versione di “Lettera da Amsterdam” che è quasi una definizione di cosa significa essere sampdoriani: la Sud strapiena e traboccante di colori, di bandiere e di sciarpe, Corrado Tedeschi a presentare, Aldo Nestor De Scalzi a metterci il cuore e la passione, che è quello di un fratello, ma è anche molto di più, Manolo Strimpelli e tutti gli altri a cantare.
E poi lo striscione che è il più bel messaggio a coloro che avevano già iniziato a fare le agiografie di Cerberus (cosa già vista con Dinan e Knatser, ma varrebbe anche per gli arabi o chiunque altro, perché la prima regola della serietà e dell’etica è non illudere i tifosi): “Chi diffonde falsità con lo scopo di lucrare è nemico della Sampdoria…Marco Lanna uno di noi”; segno che il messaggio della conferenza stampa del presidente di inizio settimana è arrivato forte e chiaro.
E, del resto, basta farsi un giro fuori dallo stadio a fine partita e, nonostante la sconfitta ingiusta e nonostante l’amarezza, vedere l’affetto e l’effetto che fa Lanna.
Tutti vogliono farsi una foto con Marco, tutti gli danno una pacca sulla spalla.
Passano anche Carmine Vaccaro col nipotino e ci voleva il campionato a Ferragosto per riportarlo allo stadio, e Marco Ansaldo e Alessandro Piana. E qualcosa di positivo lo portano a casa tutti.
Sampdoria, cosa va e no della squadra di Marco Giampaolo?
Marco Lanna simbolo della Sampdoria di oggi. Ma la squadra di Giampaolo…
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(…) L’Atalanta di oggi è davvero poca cosa – mai vista una Dea così brutta da tanti anni a questa parte – ma la Sampdoria, nonostante qualche passaggio a vuoto, è più bella da vedere.
(…) I cambi di Giampaolo hanno buon esito: De Luca per Caputo, Verre per Djuricic, Depaoli per Bereszinsky e Quagliarella per Leris fanno meglio dei loro predecessori, anche perché in qualche caso fare peggio era impossibile. Persino Murillo entra bene.
(…) Ma qualcosa da sistemare c’è e anche più di qualcosa.
Ad esempio, Vieira regista da passaggi di tre metri in orizzontale non si può vedere e il possesso sterile dalla propria area alla tre quarti atalantina è stucchevole.
E poi tanti giocatori di fantasia tutti insieme era da un pezzo che non si vedevano in distinta: Djuricic e Sabiri in campo titolari, (il primo peraltro deve essersi trovato spaesato a giocare titolare con Giampaolo visto che nella sua prima esperienza blucerchiata venne preso in considerazione con il contagocce dal tecnico abruzzese, e oggi gioca completamente fuori ruolo e male), Verre in panchina, che poi subentra bene.
Sabiri invece è ottimo.
Mentre dietro la lavagna oltre a Djuricic, nemmeno lontano parente del giocatore che abbiamo imparato ad amare con la maglia del Sassuolo, finiscono un pessimo Augello che fa venire nostalgia di Murru (tranquilli è un paradosso), Leris e Vieira, che pure in difesa recupera anche buone palle e nel secondo tempo non sfigura.
Sampdoria, Vieira nn è un regista
Semplicemente, Vieira non è un regista.
Il punto è che in Coppa Italia si era detto che Vieira giocava per mancanza di alternative, poi dieci minuti, di cui nove di recupero, hanno fatto capire che l’alternativa Yepes era più che concreta rispetto a questa cosa.
Poi è arrivato Gonzalo Villar, ma cambiando l’ordine dei giocatori a disposizione il risultato non cambia e gioca sempre Vieira perché “ha fatto la preparazione, è un buon giocatore e le rose allargate servono a questo” (Giampaolo dixit).
Spiace ancor di più che tutto questo sia successo con Gasperini sull’altra panchina.