Correva l’anno 1986 e un giovanissimo Roberto Mancini, una delle icone assoluta della Sampdoria, fa una profezia in diretta tv…
Roberto Mancini fa parte della storia della Sampdoria, forse sarebbe più corretto scrivere che rappresenta la storia del club blucerchiato. Indubbiamente il calciatore più forte ad aver mai giocato con la squadra di Genova, capace di regalare sogni incredibili ai suoi tifosi, che a distanza di anni non lo hanno mai dimenticato e mai lo faranno.
Nella 1986/87 il giornalista Marino Bartoletti conduce il programma televisivo “A tutto campo“. Nelle varie puntate sono stati ospitati diverse personalità del mondo della Serie A, dell’epoca. Tra queste c’è anche un giovanissimo Roberto Mancini, già idolo assoluto dell’ambiente blucerchiato. Insieme a lui ci sono, l’indimenticabile presidente della Sampdoria Enrico Mantovani e il suo gemello Gianluca Vialli.
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Tra i tanti temi toccati c’è la Nazionale e il look con cui si presenta il mitico numero dieci: Una giacca dove dominano i colori bianco e nero. Così come il numero di maglia. “C’è chi dice che mi rovinerà ma lo scelse Boskov, le cose andarono bene e ora lo tengo per una una questione di cabala”. Questa fu la risposta del Mancio.
Mancini, nel corso dell’intervista si lascia andare anche a una profezia, che si rivelerà veritiera: “Da grande voglio vincere lo scudetto con la Sampdoria, anche se non sarà semplice, ma ci proveremo fino alla fine”. Neanche Gianluca Vialli fu risparmiato dalla verve del fantasista: “Cosa ha Viallia più di me? Prima aveva l’orecchino prima, adesso invece un po’ di capelli in meno”.
Anche la maglia Azzurra era già nei suoi pensieri: “Devo comportarmi bene, per restare in Nazionale, così come devo continuare a giocare bene con la Sampdoria“.



