Gianluca Vialli? Lasciamolo in pace. Mi fermerei qui. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. C’è un punto che non ho messo io e nemmeno voi ma lui. L’ha messo qualche mese fa, dopo averci provato, esserci andato anche vicino. Dopo aver perso la pazienza e la speranza di realizzare il suo sogno, di diventare il presidente della Sampdoria. Sarebbe stata una storia bellissima…
Oggi la Sampdoria, come ieri, è in vendita. C’è un prezzo NON DICHIARATO (chi scrive di 60 milioni, sarà meglio informato di noi), un advisor mai confermato, c’è la necessità di accompagnare la Sampdoria a un futuro migliore. Questa è l’unica certezza. Ma perchè tirare fuori il nome di Vialli? Per qualche clic? Non lo so. Spero di no. Ho stima nei miei colleghi. Meno di chi fa per forza copia e incolla per riempire spazi che altrimenti sarebbero bianchi.
Magari sarò smentito, mi piacerebbe, lo dico per davvero, ma non credo. Vialli oggi ha scelto un’altra strada. Ha scelto di vivere la Nazionale con il suo gemello, il nostro, e tanti amici che a Genova hanno fatto tanto e bene. Ora c’è un secondo round, un’altra partita, con facce nuove (o vecchie), con nomi diversi. C’è e ci sarà Edoardo Garrone che ha sempre dato ampie garanzie perchè la Sampdoria non finisca nei casini, in problemi che non riguardano il calcio, quel pallone che con Ranieri ci sta portando punti e qualche sorriso.
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Si fanno i nomi di Gozzi, di Volpi. Abbiamo fatto NOI quello di Costacurta, che tra l’altro non ci risulta che abbia smentito. Ce ne saranno altri che nessuno conosce. Di sicuro il gioco è ricominciato, chi la spara più bella vince una bambolina gonfiabile. Un gioco che non mi piace.