La FIFA è pronta mettere mano al portafogli, attingendo a 2,5 miliardi dalle riserve, per salvare il calcio mondiale.
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Se l’epidemia di coronavirus è paragonata ad una guerra, la FIFA sta studiando il varo di un vero Piano Marshall per soccorrere il calcio mondiale in crisi finanziaria per l’emergenza coronavirus.
Il presidente Gianni Infantino attingerebbe alle cospicue riserve della Federazione, circa 2,5 miliardi di euro, per costituire un fondo speciale di emergenza come riportato anche in un articolo del New York Times.
La preoccupazione del massimo organo di governo del calcio mondiale è che l’emergenza coronavirus possa compromettere la capacità delle Federazioni affiliate alla FIFA e di altre organizzazioni calcistiche come campionati e club di sviluppare, finanziare e gestire attività calcistiche a tutti i livelli del gioco, inclusi professionisti, non professionisti, giovani e di base.
Un aiuto concreto
Alla FIFA sanno benissimo che moltissime persone coinvolte nel calcio verseranno in condizioni economiche estremamente difficili. E allora, visto che la situazione della Federazione è solida sanno di dover fare il massimo.
Viene dunque confermato che Gianni Infantino e gli altri dirigenti stanno lavorando concretamente al modo migliore per assistere al comunità calcistica di tutto il mondo. Una scelta doverosa se si valuta l’impatto globale finanziario che la pandemia avrà sul mondo del calcio. Ma questa volta l’impegno non sarà solo verso i paesi storicamente più poveri. Anche i “ricchi” del pallone in realtà sono colpiti duramente. Ad esempio la società slovacca dello MSK Zilina ha dichiarato fallimento, mentre la Federcalcio uruguaiana ha licenziato 400 dipendenti.
La FIFA vorrebbe creare una sorta di fondo di compensazione, inizialmente di alcune centinaia di milioni per poi accendere finanziamenti garantiti dagli introiti futuri dei diritti TV e degli sponsor.
Ovviamente la parte difficile sarà quella di decidere le priorità e i criteri con cui fornire gli aiuti. La cifra stanziata, sicuramente di tutto rispetto, rischia di essere un granello nel mare dei potenziali destinatari. Solo in Italia si stimano perdite per l’indotto del sistema calcio in 600 milioni di euro…