Ferrero pareggia il derby in campo dopo aver trionfato contro i suoi detrattori di sempre. La sentenza sul caso Obiang, il fatto non sussiste secondo il giudice, regala un sorriso al presidente…
Lo scorso campionato il derby a porte chiuse, con le coreografie surrogate dal gioco di luci, ci riempì comunque di emozioni.
Ricordo che scrissi che a me quel Genoa-Sampdoria era piaciuto molto, anche perchè credo che se oggi vediamo ancora il derby sia merito sostanzialmente di quella serata.
E lo striscione più bello della giornata, oggettivamente molto divertente ed esilarante come lo era il “Genoano terrappiattista” dello scorso anno, è stato quello che – scherzando mirabilmente sul brutto e sbagliato tweet di Toti, di cui ci occuperemo, tranquilli – recitava: “Doriano non indispensabile allo sforzo produttivo del Paese”.
Ecco, un po’ di aria di derby arrivava già da qui. Così come arrivava dai paracadutini con i fumogeni arrivati dall’esterno del Ferraris, pittoreschi e modo divertente di aggirare le porte chiuse. Quattro sono finiti sul tetto del Ferraris e uno in campo, sulla linea del fallo laterale sotto la tribuna.
E poi, la partita, oggettivamente molto combattuta. Col Genoa più bello della stagione e una Samp che solo a tratti è la “solita” Samp, ma quando riesce ad esserlo è irresistibile.
Così come fa molto clima derby la tensione in campo, con risse continue, su tutte quella per un fallo laterale nel primo tempo, con Perin che arriva a dar man forte direttamente dalla sua porta, come ai bei tempi. E’ stato un derby vero. Equilibrato e più combattuto che bello, ma vero.
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Con un Genoa a mio parere leggermente superiore al Doria e Maran superiore a Ranieri, almeno fino ai cambi. Con Silva, Verre, Keita e Candreva che raccontano un’altra storia calcistica, fino al palo di un gigantesco Keita e al goal che si è mangiato Damsgaard. Clamoroso.
E qualche individualità: Audero, Yoshida, Tonelli, Jankto, Silva e Keita in positivo. Quagliarella, che però ha avuto pochi palle giocabili, Ekdal e Ramirez in negativo nella Samp e fa bene Ranieri a levarli tutti e tre al 21esimo della ripresa.
E mi piace salutare anche una cosa che può sembrare un piccolo particolare, ma non avveniva da mesi: sia Sampdoria che Genoa hanno uno sponsor al centro della propria maglia ed è qualcosa di bellissimo.
Fidatevi, è tanta roba, perchè le maglie vuote sono esteticamente bellissime, ma non sono un buon segno per la società. E quindi economicamente è un’ottima notizia.
L’altra ottima notizia, almeno per i sampdoriani, è il proscioglimento di Massimo Ferrero nell’inchiesta su Obiang.
Nonostante ci fossero molti tifosi, opportunamente caricati mediaticamente, che seguivano le sue udienze con più attenzione del derby e avrebbero preferito una condanna in settimana a una vittoria oggi.
Io no. Vedete, a me Ferrero stilisticamente non piace. Tuttavia mi piace ancor meno – stilisticamente e garantisticamente – la campagna forsennata e anche un po’ violenta fatta contro il presidente blucerchiato. Ora immagino si prenderà qualche rivincita, visto che gli piace il corpo a corpo.
A me, in tutta questa vicenda, è piaciuto soprattutto il fatto che Ferrero abbia rinunciato al rito abbrevviato, accettando di farsi giudicare appieno, con tutti i relativi rischi.
E, ribadisco, io che non ho mai – mai, anche quando alcuni di coloro che oggi lo insultano lo osannavano – amato il presidente blucerchiato, ma gli ho sempre riconosciuto alcuni meriti.
Ferrero è quello che ha dato mandato ai suoi, Osti e Pecini in primis, di fare questa squadra. Ferrero è quello che ha scelto come membri del Cda un sampdoriano doc come Enrico Castanini, che è più che una garanzia, ed è il segreto del successo di Liguria Digitale. Ha scelto Pino Profiti che è un’eccellenza nel suo settore e solo un cieco non vedrebbe bene ad Alisa prima che sia troppo tardi. Infine Marcello Pollio – che stasera tifava Genoa ed è una garanzia di imparzialità nel leggere i bilanci, non una diminutio, anzi – e professionisti doc.
Ferrero è quello che ha preso Ranieri quando quelli che lo insultavano volevano Iachini.
E vale la pena ricordare lo score di Ferrero nei derby: sette vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. Così….