Augello torna sulla sua esperienza alla Sampdoria, dove ha trovato Ranieri con cui poi è andato a Cagliari, anche se sarebbe rimasto a Genova, in caso di permanenza in Serie A
Tommaso Augello riserva sempre un posto speciale nel suo cuore per la Sampdoria. Perché è coi blucerchiati che è riuscito a esordire in Serie A e tutt’ora è il club con cui detiene il maggior numero di presenze, 134, frutto di ben 4 stagioni vissute a Genova. E avrebbe potuto rimanerci anche di più, se non ci fossero stati due fattori a indurlo a trasferirsi al Cagliari: Claudio Ranieri e la massima serie.
Il terzino sinistro ha raccontato tutto alla Gazzetta dello Sport, partendo dall’inizio della sua avventura alla Sampdoria. L’acquisto da parte del club e poi l’esordio con Ranieri in panchina, che subito gli ha dato fiducia:
Mi comprarono dallo Spezia e devo ringraziare Pasquale Marino e Guido Angelozzi, perché mi hanno aiutato tanto quando mio padre è venuto a mancare. In quella stagione Ranieri subentrò a Di Francesco dopo due gare e mi buttò in campo
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E Sir. Claudio, poi, è l’allenatore che Augello ha ritrovato a Cagliari quando, nell’estate 2023, ha salutato la Sampdoria, nel frattempo retrocessa in Serie B ma salvata dal fallimento grazie al duo Radrizzani-Manfredi. L’ex blucerchiato racconta che non sarebbe voluto andare via da Genova. Tanto che, pur stimando Ranieri, aveva rifiutato le sue avance un anno prima. Ma poi, con la retrocessione e la contemporanea risalita del Cagliari in A, è cambiato lo scenario:
Ranieri è un fuoriclasse. La sua marcia in più è il livello umano. Dà serenità e sa come prendere i calciatori. Si prende tutte le responsabilità. Quando il Cagliari era in Serie B mi chiamò, ma io non volevo scendere di categoria. Il calcio è la mia vita, e la Serie A, che mi sono guadagnato a 25 anni con il lavoro, per me è il massimo. Speravo nel miracolo con la Samp, ma alla fine retrocedemmo. E così sono andato da lui.