Antonio Raimondo è stato uno degli attaccanti più cercati dell’ultimo calciomercato e il padre racconta che ormai era fatta per il suo passaggio alla Sampdoria
La Sampdoria ha cercato a lungo un attaccante in questo calciomercato invernale terminato da pochi giorni. Sono stati tanti i nomi accostati ai blucerchiati, che non sono arrivati proprio per una questione di dettagli. Uno di questi è Antonio Raimondo, classe 2004, che Pietro Accardi ha inseguito a lungo.
Il direttore sportivo blucerchiato era riuscito a convincerlo, la trattativa era chiusa, prima che accadesse il colpo di scena: la punta è andata alla Salernitana. Che, tra gli obiettivi di calciomercato della Sampdoria, è riuscita anche a portare in Campania Alberto Cerri, altro nome molto seguito da Accardi. A raccontare il retroscena è proprio il padre di Raimondo, in un’intervista a EuropaCalcio:
Nel bene e nel male Salerno è una piazza importante. A gennaio stava per andare alla Sampdoria, era tutto fatto con i blucerchiati. Poi Breda lo ha chiamato e gli ha chiesto di andare alla Salernitana: Antonio non ci ha pensato due volte a dirgli di sì. Era orgoglioso
Calciomercato Sampdoria, il papà di Raimondo: “Era tutto fatto, poi ha chiamato Breda…”
Calciomercato, la rivelazione del padre di Antonio Raimondo: era tutto fatto con la Sampdoria
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In sostanza è stato Roberto Breda, allenatore subentrato sulla panchina dei campani, a indurre Raimondo a preferire la proposta della Salernitana piuttosto che quella della Sampdoria. Il tecnico, infatti, ha allenato il giovane attaccante nella sua prima stagione professionistica, quella scorsa, alla Ternana. Dove il ragazzo, in prestito dal Bologna, ha segnato 9 goal in 38 partite, in una squadra che poi è retrocessa in Serie C.
Breda conosce bene Raimondo, che con lui si è trovato bene in Umbria e così ha deciso di riprovarci a Salerno, dopo un inizio stagione in ombra a Venezia. Accardi, quindi, aveva già predisposto tutto, e aveva praticamente chiuso la partita. Riaperta e poi vinta, però, dal ds dei granata Marco Valentini con l’aiuto del suo allenatore. Così la Sampdoria è rimasta con un pugno di mosche in mano, per poi buttarsi alla fine su un fedelissimo del direttore sportivo blucerchiato, Mbaye Niang. Che, comunque, non ha deluso alle prime apparizioni.