L’ex tecnico in seconda della Sampdoria, Roberto Baronio ha raccontato alcuni aneddoti sul suo rapporto con Andrea Pirlo
Roberto Baronio nel corso di una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, ha ripercorso il suo lungo cammino dal settore giovanile fino all’avventura in panchina. Un percorso che spesso e volentieri è stato a doppio filo con l’ex allenatore della Sampdoria, Andrea Pirlo.
Un rapporto, il loro che si è consolidato da bambini che correvano dietro ad un pallone cullando un sogno comune che era quello di diventare.
Sampdoria, Roberto Baronio parla del suo rapporto con Andrea Pirlo
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Un aneddoto che ha raccontato l’ex secondo allenatore della Sampdoria, è quello legato al percorso fatto da Andrea Pirlo giocatore che da sognante dieci in mezzo al campo ha costruito la sua carriera, e che carriera, da metronomo.
I due hanno fatto un percorso tra i professionisti simili con la differenza con i paragoni che si sono sprecati nel corso della carriera, un filo che li ha tenuti legati sempre in ogni passaggio fino a quello sulle panchine in Italia come in Turchia.
Andrea Pirlo è cresciuto con me nel settore giovanile del Brescia. Aveva la numero 10 sulle spalle. Io ero un centrocampista, Andrea un trequartista, ma pur avendo le qualità tecniche gli mancava quel guizzo, quel dribbling che in quel ruolo si dovrebbe avere. Quindi dopo qualche anno alcuni suoi allenatori hanno avuto la grande idea di spostarlo un po’ più indietro e lì diciamo che è finita la mia epoca. No dai, scherzo. Avevamo qualità totalmente diverse, non posso assolutamente paragonarmi ad Andrea, che è diventato il miglior regista al mondo secondo me. È diventato un campione assoluto ed è stato giusto così.