La situazione dei debiti della Sampdoria sfiora i 200 milioni: per uscire dalla crisi e risanare il debito non si può prescindere dalla cessione
La Sampdoria ha ottenuto l’approvazione da parte del Tribunale di Genova per la composizione negoziata della crisi aziendale. Il Cda blucerchiato e l’esperto Eugenio Bissocoli hanno lavorato a lungo nelle ultime settimane per presentare la misura al tribunale. E ora hanno 120 giorni per trovare le soluzioni per uscire dalla crisi.
Durante questi quattro mesi nessuno dei creditori potrà presentare un’istanza di fallimento nei confronti della Sampdoria che, intanto, dovrà presentare un piano di ristrutturazione dei debiti convincente. La società blucerchiata dovrà sfruttare questi 120 giorni di “protezione” per provare a uscire da un crisi profonda.
Crisi Sampdoria, il risanamento non può non passare dalla cessione
Crisi Sampdoria, 200 milioni di debiti: serve la cessione
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La situazione debitoria della Sampdoria grava pesantemente sui costi. L’esposizione del club blucerchiato nei confronti dei creditori ammonta a circa 200 milioni di euro. Una cifra molto importante e che non può prescindere dalla cessione.
Le opere di risanamento della Sampdoria non possono non passare da un cambio di proprietà. Il Cda sta pensando anche al bond, che Banca Sistema dovrebbe emettere a fine marzo, ma servono soluzioni che garantiscano la continuità anche in futuro.
La cessione, quindi, è l’unica via di salvezza, come si legge nei documenti del Tribunale:
La rilevanza dell’esposizione debitoria complessiva pari a circa 200 milioni di euro e della complessità delle operazioni sottese al risanamento che non possono che passare, come correttamente individuato dalla ricorrente, nella cessione (in senso ampio) della società sportiva.