Cessione Sampdoria, ai profili interessati al club blucerchiato serve un prestito-ponte da parte delle banche per onorare i pagamenti più imminenti
Ormai è noto che quella per salvare la Sampdoria sia una corsa contro il tempo. I giorni per presentare un’offerta che convinca anche le banche creditrici sono pochi e il 26 maggio ci sarà la prima delle due assemblee degli azionisti. Quando occorrerà sottoscrivere l’aumento di capitale per garantire la continuità aziendale.
In corsa per salvare il club ci sono Alessandro Barnaba e, più staccati, Raffaele Mincione e Andrea Radrizzani. Tutte le proposte, però, come riporta Il Secolo XIX, prevedono due condizioni abbastanza rilevanti che riguardano la necessità di un prestito-ponte dalle banche e le rassicurazioni sull’omologa del piano di ristrutturazione del debito.
Cessione Sampdoria, decisivo l’intervento delle banche
Cessione Sampdoria, tempi stretti: serve il prestito-ponte dalle banche
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A causa dei tempi molto stretti serve l’intervento di una banca che, con un’operazione di finanza ponte (rimborsata in una fase successiva) permetta di fare fronte alle scadenze più imminenti. La seconda condizione riguarda l’omologa del Tribunale del piano di rientro che il Cda ed Eugenio Bissocoli, sfruttando l’articolo 57 del codice della crisi d’azienda, stanno cercando di completare.
Non è facile e per realizzarlo serve il sì almeno del 60% dei detentori del credito totale e, per il momento, il Cda è ben lontano da questa percentuale. Da questo punto passa gran parte dell’opera di salvataggio della Sampdoria.